Autore originale del testo: Federico Leo Renzi
L’ideologia portata avanti dalla Meloni è chiara: il suo discorso sulle devianze giovanili, unito a quello contro i giovani che stanno sul divano mantenuti dal reddito di cittadinanza, è l’indicatore di un programma di rieducazione in senso produttivista della gioventù italiana.
I giovani devono essere mobilitati a forza dallo stato per produrre. Produrre cosa, per quali mercati, per quale scopo non si sa: bisogna produrre per tornare a far ricca l’Italia. Interessante anche come questo neo-produttivismo si colleghi concettualmente ad una volontà di rivilizzazione del maschio: basta comfort, seghe mentali e sostanze psicotrope, sport e lavoro saranno le palestre capaci di raddrizzare la barcollante virilità dei maschi italiani. (questo programma è lo stesso varato dal partito comunista cinese con eguali scopi e retorica)
Tutto questo mentre il sistema produttivo ha sempre meno bisogno di lavoratori a causa dell’informatizzazione e della robotizzazione, e i pochi lavoratori di cui necessita sono iperspecializzati. Quello proposto dalla Meloni quindi è un produttivismo senza alcun ancoraggio nei bisogni del sistema produttivo: una mitologia socialmente inutile in poche parole.