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da Il Manifesto 19 dicembre 2015
Il Lato Oscuro Disney contro il regista di Hateful 8
L’uragano Star Wars si è abbattuto con forza irresistibile sulla mediasfera globale e nell’occhio del ciclone – Hollywood – l’effetto Death Star è stato particolarmente travolgente. Un effetto terra bruciata su ogni altro film con la sventura di trovarsi nel letale campo gravitazionale del colosso di JJ Abrams. Uno che ha fatto le spese della forza oscura che emana dalla Disney produttrice del film, è stato Quentin Tarantino che si prepara a fare uscire il suo ultimo film Hateful 8
Come Guerre Stellari Hateful 8 è in gran parte un atto di filologia cinefila – un omaggio al Western e al meta-Western versione “spaghetti” di Sergio Leone; il culmine oltretutto della annosa crociata del regista contro le riprese in digitale e a favore della pellicola o in questo caso il 70mm. È ormai arcinoto come alla ricerca di un look autentico, Robert Richardson, il suo direttore della fotografia abbia scovato nei magazzini del vecchio stabilimento Panavision di Woodland Hills alcune vecchie lenti “super-panavison” usate in film come Ben Hur e Khartoum. Assieme ai tecnici della società Tarantino e Richardson hanno poi fabbricato speciali adattaori per riultilzzarle nel film e riprodurre la ricchezza e le profondità di un formato dimenticato dal 1983. Negli anni ’50 alcuni dei i primi film in super panavision vennero modificati e proiettati nelle sale Cinerama che all’epoca era un maxiformato sperimentale che usava tre proiettori per proiettare sincronamente tre pellicole su uno schermo panoramico allestito in speciali sale a cupola emisferica. Ne vennero costruite una dozzina in America e in qualche altro paese prima che il formato collassasse sotto il peso della propria complicatezza (oltre ai tre proiettori richiedeva riprese fatte con tre cineprese simultaneamente). Per un cinefilo ossessivo come Tarantino che è giunto a rilevare il vecchio d’Essai di Los Angeles Beverly Cinema riconvertendolo a proieizoni rigorosamante analogiche, una simbolica proiezione in cinerama rappresenta il culmine dell’operazione Hateful 8 (un film retro con tanto di overture musicale e intervallo). Per l’anteprima di natale del film in tutto il suo “splendore 70 mm” era dunque stato fissato lo storico Cinerama Dome su Sunset boulevard, uno degli ultimi 4 cinema al mondo in grado di proiettare il formato.
Il Cinerama era stato affittato dal 25 per le due settimane successive, appena finita quindi l’attuale programmazione del Risveglio della Forza. Ma Tarantino non aveva fatto i conti con la Disney e l’insaziabile fame di sale del colosso stellare – in particolare quelle di grande prestigio nel periodo “d’oro” delle feste. La monolitica corporation di Topolinia ha deciso che il Cinerama era troppo prezioso per lasciarlo in mano ad un cinefilo qualunque mentre c’erano ancora dei dollari da aspirapolverare.
Intervenuto al talk show di Howard Stern questa settimana il regista si è sfogato così: “La Disney ha deciso che sai che c’è? Noi preferiamo tenercelo per tutte le vacanze quello schermo. E quindi al Cinerama gli diciamo che il contratto con Hateful 8 lo devono annullare. E quando quelli della Arclight, I padroni del Cinerama gli hanno detto che non si poteva fare, che l’accordo era firmato e che oltretutto la sala è fatta apposta per proiettare i 70 mm. come Hateful, quelli gli hanno risposto: ‘ci spiace ma se voi non continuate a mostrare Star Wars ve la potete scordare in tutti i cinema della vostra catena!’. Hanno il film più grande del mondo e stiamo parlando di una sola sala! Lo hanno fatto apposta per fottermi!!”
I metodi Disney non sono un sorpresa in una città dove è noto lo stile “militare” della gestione della corporation. L’ironia semmai è che in questo caso si tratta di una guerra “fratricida” fra film “analogici”. Katheleen Kennedy, produttrice della serie ha rivelato questa settimana che anche il prossimo film Star Wars (Rogue One) utilizzerà le famose lenti Panavison). Tant’è, Tarantino che all’inizio del suo film ha messo il marchio Cinerama e che ha detto “sono cresciuto a Los Angeles, per me il Dome è un tempio” in questo caso sembra dovrà abbozzare. “Non mi va giù, sono incazzato nero!” ha concluso il regista degli Odiosi.