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di Vecchia Talpa 5 aprile 2016
Riforma Fornero, sindacati in piazza per cambiare la legge. Camusso: “Lo statuto dei lavoratori è da riscrivere”.
Risveglio del sindacalismo o ci preparano un’altra ciofeca?
Voglio solo ricordare che quando la legge Fornero era ancora in discussione, quando ancora sarebbe stato possibile una qualche opposizione, i sindacati scesero in piazza per protesta con ben 3 ore di sit-in nella piazzetta antistante piazza del Parlamento. E poi più nulla.
Convegni? Si, Interviste infuocate? Certo. Discorsi di fuoco? Certamente.
E quando si scopri che uno degli effetti della riforma Fornero fu la nascita di una nuova categoria e di status sociale, ne lavoratori ne ancora pensionati: gli Esodati, i sindacati uscirono con comunicati infuocati e nemmeno un ora di protesta.
Ma la cosa che puzza è che la Camusso annuncia velleitaria: Lo Statuto dei lavoratori è da riscrivere. Nessuno le ha detto che lo Statuto ormai non esiste più. Lo hanno già svuotato e riscritto.
E voglio anche ricordare che lo Statuto quello chiamato legge 300 del ’70 è stato scritto sull’onda di migliaia di ore di scioperi, occupazioni di fabbriche, cariche della polizia e scontri di piazza. Milioni di lavoratori con centinaia di ore di scioperi.
Parlano di introdurre la flessibilità in uscita. Ancora? La flessibilità ce l’abbiamo già! Si chiama libertà di licenziamento, eliminazione dell’art 18 e possibilità di essere impuniti anche se si è mentito davanti al giudice sulle vere cause del licenziamento.
Si si, lo so che loro intendono abbassare l’eta pensionabile e la Furlan (quella che prende oltre 300 mila euro, ma solo per far aumentare il montante pensionabile) si ribella a dover andare a godersi la sua pensione a 67 anni.
Si sono rinsaviti dunque?
Ma manco per niente? Ancora una volta, (ecco la ciofeca) si fanno strumento della proposta del burocrate di Stato Boeri per riaffermare che si va in pensione a oltre 67 anni (con aumento ogni due anni anche se la mortalità è in aumento), ma si concede di andare prima, ma rimettendoci sulla già pensione di fame.
Ma questa non è contestare la riforma, ma difenderla e rilanciarla!
Questo dimostra come sia un falso l’affermazione che Marchionne ha fatto più dei sindacati per i lavoratori.