di Luigi Altea – 24 febbraio 2018
La promessa di “più Europa”, fatta da Emma Bonino, è per me misteriosa, quanto quella di “più futuro”, ripetuta continuamente da Matteo Renzi.
Dire più Europa è come dire più condimento.
Olio extravergine d’oliva, o strutto di maiale?
Quale Europa?
Nessuno lo sa.
Eppure la lista che raccoglie scampoli di destra liberista, radicale e democristiana, pare stia ottenendo consensi, inaspettati e incomprensibili, anche da una parte dell’elettorato di sinistra.
Forse perché Emma Bonino è considerata, non a torto, una campionessa dei diritti civili.
E’ anche grazie a lei, infatti, se ora possiamo divorziare.
Nessuno più osa lamentarsene…
E tuttavia, per esercitare il diritto al divorzio, bisogna prima soddisfare il diritto al matrimonio…
Anche per sposarsi, però, è prima necessario potersi avvalere del diritto ad avere un alloggio.
Si dà il caso che anche avere una casa sia impossibile, se non si è riusciti ad usufruire concretamente del diritto ad un lavoro stabile, e ben retribuito.
Lavoro che ci sarà negato se non siamo nelle condizioni di godere del diritto alla salute.
Troppo difficile? Non preoccupiamoci.
Quando non sarà possibile avvalerci del diritto alla salute, avremo, comunque, il diritto ad una “buona morte”
E se a quel punto non saremo ancora contenti…non ci resterà che prendercela con nostra madre, che preferì metterci al mondo, anziché abortire.
Come pure era suo legittimo diritto.
Cosa voglio dire?
La difesa dei diritti umani è opera meritoria, chiunque la faccia.
I liberisti la fanno invitandoci a tenere i piedi per terra, e lo sguardo basso…
La Sinistra, quella che resta e che resiste, la fa non rinunciando ad inseguire la sua utopia: la libertà e l’uguaglianza.
Per garantire a tutti, prima di una morte dignitosa, anche una vita decente.
Perché oltre che dei diritti umani, bisogna sapersi occupare anche degli esseri umani, dei loro bisogni e delle loro speranze.
Più Europa non vuol dire niente.
Più giustizia, vuol dire tutto.
Perché dietro ogni disuguaglianza e dietro ogni libertà negata, si nasconde un’ingiustizia.