La dittatura della minoranza?

per Gabriella
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Fonte: facebook

di Alfredo Morganti 21 settembre 2015

Certo, è curioso sentir dire che la minoranza PD, solo perché avanza richieste chiare e precise di modifica della riforma del Senato, in tal modo tenterebbe di attuare una sorta di ‘dittatura della minoranza’. Lo dice Orfini, lo dicono altri. È curioso perché la stessa riforma del Senato mette in campo un organismo che, riguardo al numero dei suoi componenti (95+5), è in rapporto di 1 a 6,3 con la Camera dei Deputati. Non solo. La stessa Camera che esce dall’Italicum premia oltremodo (55% dei seggi) un’eventuale sparuta formazione minoritaria del 20-25% che putacaso vincesse le elezioni politiche. A queste proporzioni e con queste regole i deputati sormonterebbero i senatori. Perché una Camera ‘dopata’ dal premio farebbe un sol boccone dei senatori, i quali peraltro non sarebbero nemmeno eletti direttamente dal popolo, ma indicati, nominati, prescelti in seconda battuta e in qualche forma dai Consigli Regionali tra consiglieri e Sindaci.

Dittatura della minoranza? Se l’astensione restasse quella indicata dai sondaggisti (40% all’incirca), gli elettori del partito che raccogliesse il 25% dei voti effettivi, sarebbero, rispetto al complesso degli aventi diritto, nemmeno una minoranza ma un manipolo del 15% reale. Un solo partito, il PD nel caso, farebbe asso piglia tutto, conquistando la Camera e dunque la fiducia al governo, contando sulla minoranza della minoranza del voti. Un partito, peraltro, che manderebbe in Parlamento una schiera maggioritaria di nominati direttamente dalla sua segreteria. Pret-a-porter. Just-in-time. Tipo jobs act. Un partito, d’altra parte, in cui la segreteria è tutto, se escludiamo i cacicchi e i notabili locali con cui si viene, comunque, a patti. Un partito del Capo e dei Capetti (e dei lacché). Nemmeno una minoranza, nemmeno un manipolo, ma un cerchio ristretto che controllerebbe (la parola è corretta) l’intero Parlamento, anzi un uomo solo al comando anche delle istituzioni rappresentative. Bum! E poi vengono a dire che l’opposizione interna starebbe coltivando la prassi della dittatura della minoranza? Ma con quale faccia, sempre ad avercela?

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