Autore originale del testo: Alfredo Morganti
La destra vorrebbe un “salario massimo” piuttosto che minimo
La destra (ammennicoli di centro compresi), più che un salario minimo ne vorrebbe uno massimo. Un limite da non superare in nessun modo. Volete mettere la differenza? Comprimendo legalmente i guadagni, i padroni potrebbero fare quello che già fanno oggi, ma senza rischiare che qualcuno se ne accorga e faccia scattare una denuncia o una vertenza. Peraltro, che so, fissare un salario massimo di 4-5 euro all’ora vorrebbe dire sanare, come una specie di condono, lo stato delle retribuzioni al sud. Si tratterebbe di una specie di “pace salariale”. Sento già il Salvini di turno gioirne: “Finalmente! Tutti quegli imprenditori che sono in difficoltà e che non possono, ma soprattutto non vogliono, pagare equamente i lavoratori, e che vivono nel timore di essere scovati, da oggi potranno assumere dipendenti pagandoli due spicci a tutto vantaggio dei loro profitti. Tutto come prima, ma almeno siamo nella legalità!”. Il modello è quello fiscale, come vedete. Ma va detto che la destra ha un unico modello per tutto ciò che riguarda il proprio elettorato padronale o fiscale: tu non paghi come dovresti, evadi ed eludi fisco, salari, ecc., e io ti salvo, anzi ti santifico!