Fonte: Independent
Url fonte: https://www.independent.co.uk
di Ben Chu – traduzione di Giacomo Piacentini 4 maggio 2018
La crescita economica del Regno Unito collassa allo 0,1% nel primo semestre del 2018 secondo recenti calcoli
Era già scesa allo 0.4% alla fine del 2017 ed ora viene registrata la più bassa crescita trimestrale dal 2012.
L’economia del Regno Unito è rimasta pressoché immobile crescendo solo dello 0,1%, secondo quanto riportava l’Office for National Statistics venerdì 27 aprile. Ciò è un abbassamento rispetto all’espansione economica dello 0,4% registrata nell’ultimo trimestre del 2017 nonché ben al di sotto dello 0,3% che gli analisti del City si erano aspettati. È stata inoltre la crescita trimestrale più bassa dal 2012, mentre il PIL pro capite è diminuito dello 0,1%.
Gli economisti affermano che la famigerata “Beast from the East”, la tempesta di neve giunta dalla Siberia, sia stata parzialmente responsabile di questi deludenti dati, ma hanno anche identificato evidenti segni di debolezza nelle famiglie, che sfuggono alla morsa sui guadagni dovuta alla caduta del valore della sterlina nel 2016 e anche all’ansia dei mercati in vista della Brexit il prossimo anno.
La sterlina è crollata in conseguenza a questi dati, scendendo a 1,3819$, un abbassamento dello 0,7% al momento, mentre i commercianti si affannano a scommettere contro un innalzamento del tasso degli interessi di maggio da parte della Banca d’Inghilterra a causa di un’inaspettata debolezza del PIL.
La Banca aveva ipotizzato una crescita dello 0,3% del PIL nel primo trimestre nell’ultimo Rapporto sull’Inflazione di febbraio: “La sorprendente caduta del PIL nel primo semestre è probabilmente il colpo di grazia alle possibilità di un aumento del tasso di interessi in maggio”, ha affermato Mark Hollingsworth di Capital Economics.
Il Regno Unito è stato colpito da un clima disastroso in febbraio e in marzo. L’Office for National Statistics ha affermato che la perturbazione nevosa ha danneggiato le vendite al dettaglio e le costruzioni, ma non ha potuto spiegare in toto il crollo della crescita.
IL MOMENTO PEGGIORE DAL 2012
L’agenzia ha riportato che i servizi, che costituiscono l’80% dell’economia, sono cresciuti dello 0,3% nei primi tre mesi dell’anno, un rallentamento rispetto allo 0,4% del trimestre precedente.
Ad ogni modo, è stato stimato che il profitto derivante dal business della costruzione, che si staglia intorno al 6% del profitto generale, è crollato del 3,3%.
La manifattura, che costituisce un decimo dell’economia, ha visto una riduzione nella crescita scendendo allo 0,2%, ben al di sotto dell’1% registrato nel settore nella seconda metà del 2017.
Il tasso di crescita annuale del Regno Unito è sceso all’1,2% nel primo trimestre, meno dell’1,4% previsto, nonché il più basso dal secondo trimestre del 2012.
Il Cancelliere, ad ogni modo, ha preferito sottolineare i progressi che l’economia ha fatto negli ultimi otto anni: “La nostra economia è cresciuta ogni anno dal 2010 ed è previsto che continui a crescere“ ha detto Phil Hammond. “La disoccupazione è al livello più basso da quarant’anni e gli stipendi stanno aumentando mano a mano che costruiamo un’economia più forte e giusta che funzioni per tutti”, ha poi aggiunto.
Ad ogni modo, il tasso di crescita del Regno Unito si è discostato da quello degli USA e dell’Unione Europea nel corso dell’ultimo anno mentre l’economia globale si risollevava. “Il Regno Unito rimane fermamente nella corsia più lenta della crescita globale e questi dati indicano un’ulteriore perdita di slancio nei primi mesi del 2018” ha affermato John Hawksworth del network internazionale PwC.
L’Office for National Statistics ha realizzato però una stima soltanto preliminare, basata su dati incompleti. Le prime stime precedenti sono state largamente rivisitate e alcuni analisti hanno affermato che si aspettavano un aumento della crescita nel secondo trimestre, ad ogni modo, supportata dalla diminuzione dell’inflazione e dall’aumento nominale degli stipendi.
In febbraio gli stipendi medi sono cresciuti più dell’inflazione per la prima volta in un anno. Nonostante ciò, l’indice della fiducia dei consumatori di GfK ad Aprile ha avuto una ricaduta verso il basso e rimane molto al di sotto del valore osservato prima del voto per la Brexit nel 2016.