La “Cosa Rossa” di Vendola

per Andrea Colli
Autore originale del testo: Andrea Colli/notizie di stampa

di Andrea Colli  25 ottobre 2015

Dall’assemblea di Sel di ieri sembra che il nodo principale da sciogliere (e che non è stato sciolto dato che dal giorno prima dell’assemblea non è cambiato nulla) sia stato quello delle alleanze amministrative, “l’oscuro oggetto” – per dirla come il Manifesto – che rischia di rompere il tavolo della ’cosa rossa’ riunitosi ripetutamente nelle scorse settimane, e che è arrivato a un passo dallo stallo. A quel tavolo si riuniscono anche partiti e associazioni (per esempio il Prc, L’Altra Europa con Tsipras, la civatiana Possibile) che vogliono «correre soli ovunque», nel senso fuori da qualsiasi alleanza con il Pd. Invece Sel, nel dispositivo finale votato quasi all’unanimità (due astenuti) propone un metodo di decisione diverso, non «meccanico.

In soldoni, a Bologna e a Torino, per fare due esempi di due grandi città, la coalizione con il Pd potrebbe essere archiviata. A Cagliari invece giù le mani dal sindaco Massimo Zedda (Sel), che pure sarà confermato da tutto il centrosinistra; e a Milano, dove governa Pisapia, Sel farà le primarie con il Pd; almeno per ora. E qui nascono i problemi e pure i dubbi: Per esempio sul caso di Milano: «Qualsiasi candidato vincesse le primarie potrebbe proseguire l’esperienza di Pisapia? E se vincesse Sala (il commissario di Expo, ndr), Sel resterebbe vincolata alla coalizione?», chiede Stefano Ciccone – e la domanda non è casuale. “La nuova forza dovrà essere l’approdo naturale per militanti e dirigenti in caduta libera dal partito della nazione.” Per questo Sel (con Stefano Fassina ed altri ex Pd) punta anche sui nuovi gruppi parlamentari che «potranno fare da calamita», spiega Arturo Scotto (Joseph Stiglitz sarà il consulente economico).

Gli ex Pd hanno combattuto la vocazione maggioritaria ma ora temono quella «minoritaria» della sinistra radicale. Alcuni persino rivendicano con orgoglio le coalizioni dell’epoca di Prodi: indigeste però all’altra metà della ’cosa rossa’. E dunque? Niente di nuovo sotto il cielo della “cosa rossa” di Vendola. Sel continuerà una specie di “politica dei due forni”: al centro alternativi e contro il Pd, ma in periferia insieme nelle coalizioni col Pd, a seconda delle opportunità.

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