La corruzione in Italia da record mondiale!

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Maurizio Alesi
Fonte: PoliticaPrima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/03/la-corruzione-in-italia-da-record.html

 corrottidi  Maurizio Alesi -27 marzo 2015

Il diffondersi delle pratiche corruttive mina la fiducia dei mercati e delle imprese, scoraggia gli investimenti dall’estero, determina una perdita di competitività del Paese.

Lo dice il Governo Italiano in una sua relazione mentre però il disegno di legge anticorruzione rimane nei cassetti del Parlamento da ben due anni. Scandali e mazzette spuntano come funghi. Muos, Tav, Expo e in Sicilia il caso Gesap-Helg, per parlare solo degli ultimi eclatanti scandali che mortificano e squalificano l’Italia in tutto il mondo.

Ettore IncalzaIl caso di Ettore Incalza, trent’anni al ministero delle Infrastrutture, sette governi, cinque ministri, fa emergere come la corruzione nel nostro Paese sia diventato un vero e proprio “sistema” supportato da leggi che ne favoriscono la prolificazione. Il caso Lupi mette a nudo ancora una volta il rapporto perverso tra politica, affari, interessi personali e familiari. Regali, viaggi gratis per ministro e consorte, abiti sartoriali, orologi da 10.000 euro e un posto di lavoro per il figlio. È lo stesso film già visto con tanti altri ministri. I casi più recenti riguardano la ex Ministra Cancellieri, il cui figlio Piergiorgio Peluso ha incassato 3,6 milioni di euro di Buonuscita da Fonsai per 14 mesi di lavoro per occupare, subito dopo, una poltronissima Telecom.

Lupi ex MinistroNon è da meno la figlia dell’ex ministro del Lavoro Fornero, Silvia Deaglio che ha una cattedra all’Università di Torino (dove madre e padre sono professori ordinari), e lavora in una fondazione finanziata da Banca Intesa (dove la madre era nel consiglio di Sorveglianza). Altro che occuparsi dei problemi del Paese. L’ex magistrato antiracket e consulente di Palazzo Chigi, Raffaele Cantone, nel ritenere endemica la corruzione in questo Paese, sostiene: “Una legge ben scritta sugli appalti serve molto più di 2 milioni di intercettazioni”.

Antonio Di PietroLa legge Obiettivo del 2001 che concedeva il potere al direttore dei lavori di essere nominato dall’impresa è una legge criminogena, cioè che genera criminalità. In trent’anni di permanenza e di comando assoluto sui più grandi mega cantieri del Paese, nessuno si era accorto che quell’uomo aveva mani libere sull’assegnazione degli appalti, sulla nomina dei suoi collaboratori, sull’enorme lievitazione dei prezzi delle opere pubbliche. Unica eccezione Antonio Di Pietro che, quando arrivò al ministero, ricordandosi di Ercole Incalza lo allontanò non solo dalle funzioni ma addirittura dal Ministero. Ma durò poco, perché il suo successore subito lo reintegrò.

Secondo Il principale quotidiano economico del Paese, Il Sole 24 ore, in Italia “c’è troppa corruzione e si trova penultima nell’elenco dell’Eurozona”. I parametri presi in considerazione vanno da 10, che indica un paese onesto, fino a zero, sintomo di una corruzione diffusa. L’Italia, che nella classifica si posiziona al 69esimo posto nel mondo, porta a casa solo 3,9 punti e si trova messa peggio di Paesi come il Ghana, la Slovacchia e il Montenegro. La relazione dell’Unione Europea sulla lotta alla Corruzione descrive un contesto politico nel quale la corruzione danneggia gravemente l’economia e la società nel suo complesso, mina la democrazia e lede la giustizia sociale e lo Stato di diritto. L’Italia, secondo questo rapporto, è prima in Europa, e sorpassa Bulgaria e Grecia. Un triste primato.

Se allarghiamo lo sguardo oltre l’Europa, in una scala da zero (gravemente corrotto) a 100 (assolutamente pulito), il nostro paese con i suoi 43 punti si colloca tra le nazioni al mondo che non raggiungono neppure la sufficienza in trasparenza. Nel 2014 l’Italia è sorpassata dal Sud Africa e dal Kuwait (in 67esima posizione) e seguita da Montenegro e dall’isola africana di Sao Tomé (in 76esima posizione). Solo il 18% delle nazioni europee non raggiunge la sufficienza. E tra queste, di nuovo, l’Italia.

I giudizi della Commissione Europea sull’Italia sono durissimi, la legge italiana contro la corruzione “lascia irrisolti” vari problemi perché “non modifica la disciplina della prescrizione, la legge sul falso in bilancio e l’autoriciclaggio e non introduce reati per il voto di scambio”. Secondo il rapporto, il 97% degli italiani, ritengono che la corruzione sia diffusissima nel nostro Paese. E per l’88%, le mazzette e l’utilizzo di legami, sono il modo più semplice per ottenere alcuni servizi. Rispetto a questa radiografia del nostro Bel Paese, il Governo, invece di affrontare il problema lo lascia incancrenire e continua ad occuparsi delle finte riforme istituzionali di cui non importa nulla agli italiani.

corruzione ItaliaE intanto la povertà e la disoccupazione non accennano a diminuire. È stato calcolato che la Corruzione in Italia vale 4% del Pil ovvero 64 miliardi all’anno. Ma al danno si aggiunge la beffa. In Italia i corrotti non pagano quasi mai e, nonostante la dimensione del malaffare, nelle patrie galere i condannati per reati di corruzione sono solo poche decine. E i processi sono stati più volte ostacolati da leggi ad personam, per favorire politici imputati, come il lodo Alfano, la ex Cirielli, la depenalizzazione del falso in bilancio, il legittimo impedimento. La lunghezza dei dibattimenti e le conseguenti prescrizioni determinano l’estinzione di un gran numero di procedimenti.

Nessuno pensa di mettere in atto adeguati poteri di controllo e prevedere l’applicazione di sanzioni dissuasive. Ci scandalizziamo, ma solo per qualche giorno, quando scoppia una nuova rogna per i nostri politici. Sempre pronti a coprirsi e difendersi a vicenda. Qualche tempo fa un vecchietto che aveva rubato per fame una salsiccia di 1,74 euro è stato fermato e poi condannato ad una sanzione di 11.000 euro! Questo è il nostro Paese: forte con i deboli e debole con i forti.

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