La Città Eterna e tutto il resto

Quando ho letto dello sgombero dei due palazzi di via Santa Sofia a Milano, per un cedimento nelle cantine, probabilmente dovuto ai lavori della linea 4 della metropolitana adiacenti, ho fatto il mio classico pensiero: immaginate se fosse successo a Roma. Tutto quello che accade a Roma provoca scandalo, riprovazione, scherno anche quando è un disastro. Quel che accade altrove, invece, comprensione, solidarietà, prossimità. Ma, al di là di questo, ripeto: immaginate se fosse successo a Roma. L’articolo di Rizzo non ce l’avrebbe tolto nessuno, e così le opinioni indignate di altri Soloni.

E invece, pensate, quando fu costruita la linea B1 a Roma (ormai molti anni fa) e si trattò di passare “sotto” i palazzi di Piazza Bologna e di viale XXI Aprile, si adottò un sistema molto efficace. Si trattava di edifici molto vecchi, risalenti a una fase in cui essi venivano edificati su palizzate conficcate fino a 35 metri in profondità; per di più quello era un terreno percorso da vene d’acqua che impedivano la realizzazione delle gallerie in sicurezza. Lunardi, che conoscerete bene per altre ragioni, adottò un sistema che prevedeva il congelamento momentaneo delle acque, la realizzazione della galleria e quindi lo scongelamento. Il tunnel fu realizzato a una profondità superiore ai 35 metri e tutto andò bene.

Non voglio dire che Roma sia migliore di Milano, non faccio classifiche, anche perché il capoluogo lombardo è una città bella e moderna. Dico solo che verso la Capitale c’è un pregiudizio (o un’invidia) di fondo, per cui tutto quello che è romano è deteriore. In realtà Roma è un enorme valore aggiunto di questo Paese (e non solo), e andrebbe rispettata di più, dotandola magari di risorse, fiducia e poteri che non ha. Ne trarrebbe vantaggio l’Italia, non solo la comunità locale. Non a caso è la Città Eterna ed è forse la metropoli più bella del mondo. Perché non farsene vanto invece di ritenerla il capro espiatorio di tutto? Me lo chiedo.