Fonte: facebook
di Maria Boscarol – 7 marzo 2015
Artemisia Gentileschi, Giuditta e la cattiva serva
Domani, 8 Marzo, non seguirò alcun TG di nessuna Rete.
Non voglio sentir parlare alla caxxo, da parte di tanti cosiddetti “uomini”, delle donne. Si ricordano di noi solo in questa giornata, e per i rimanenti 364 giorni vergognosamente muti come pesci.
Parlano di noi in modo paternalistico, che aborro, elogiandoci, non si sa quanto sinceramente .. Poi se si va “al sodo” le cose cambiano inequivocabilmente:
– donne surclassate dagli uomini in posti chiave nella società
– donne che a parità di mansioni percepiscono entrate minori rispetto agli uomini
– donne che nella “stanza dei bottoni” mai c’entreranno (se non per .. cucirli ..)
– donne trattate come begli oggetti di cui farsene un vanto con altri uomini
– donne maltrattate psicologicamente e fisicamente, quando non uccise
– donne con marito, figli, casa, lavoro, e magari anziani genitori da accudire, tutto sulle loro spalle, e lo Stato che non muove un dito per sollevarle da tante incombenze, per aiutarle. E via elencando .. nefandezza su nefandezza ..
Questo purtroppo è rimasto un Paese ferocemente maschilista. Punto.
E allora non voglio sentir parlare di e sulle donne. Pretendo FATTI NON PAROLE.
Artemisia Gentileschi, autoritratto – e in copertina Giuditta decapita Oloferne