Jobs act, Poletti e la frattura tra governo e società

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Stefano Fassina

di Stefano Fassina – 14 dicembre 2016

L’obiettivo indicato dal Ministro Poletti di arrivare alle elezioni politiche a primavera per evitare il referendum sul Jobs Act è l’ulteriore conferma della distanza dal Paese reale del Governo Renzi-bis come della sua precedente versione.
Le ragioni sbandierate da Poletti sono offensive verso i 3 milioni di cittadini che hanno sottoscritto i quesiti referendari proposti dalla Cgil e, al contempo, sono offensive per i quasi 20 milioni di No alla revisione costituzionale. Come avvenuto in altri casi, è possibile con una semplice norma di legge conciliare lo svolgimento sia dei referendum sociali sia delle elezioni politiche. Chiediamo al Presidente del Consiglio di intervenire affinchè i due passaggi elettorali possano avvenire nel rispetto di tutti i cittadini e della democrazia costituzionale.

Questa la dichiarazione di Giuliano Poletti ministro del lavoro riportata dal Fatto Quotidiano:

“Se si vota prima del referendum il problema non si pone. Diventa ovvio che per legge l’eventuale referendum sul Jobs act sarebbe rinviato“, ha detto Poletti rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se la consultazione possa essere un ulteriore problema per il Pd e il governo Gentiloni. “Ed è questo, con un governo che fa la legge elettorale e poi lascia il campo, lo scenario più probabile“. “Solo una constatazione”, ha puntualizzato in serata l’ex numero uno di Legacoop.

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 30-06-2016 Roma Politica Festival del Lavoro 2016 Nella foto Giuliano Poletti (min. Lavoro) Photo Roberto Monaldo / LaPresse 30-06-2016 Rome (Italy) Labor festival 2016 In the photo Giuliano Poletti

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.