Italiani e pneumatici, ancora troppa sfiducia e disinteresse

per ElenaVe
Autore originale del testo: Elena Vertignano

Siamo a novembre, mese che ormai da qualche anno significa “gomme invernali” per milioni di automobilisti in Italia. O, almeno, dovrebbe: sono ancora tanti, infatti, i guidatori che decidono di non eseguire il cambio gomme ed esporsi non solo a violazione della legge, ma anche alle conseguenze di una marcia con prodotti che con il freddo sono soggetti a performance meno efficienti. Scopriamo tutto!

Le imposizioni di legge

Iniziamo dalle basi: con la direttiva del 16 gennaio 2013, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sancito che l’Ente proprietario o gestore della strada abbia facoltà di limitare la circolazione lungo le strade di competenza nel periodo invernale, in particolare prescrivendo “che i veicoli siano muniti di, ovvero abbiano a bordo, mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve e su ghiaccio”.

Tradotto in termini più semplici, nel periodo più critico della stagione fredda è possibile circolare su molte strade – in particolare quelle montane, ma non solo – soltanto tenendo pronte all’uso catene da neve oppure, in maniera più previdente, sostituendo le classiche gomme estive con quelle adatte all’inverno.

Che cosa sono le gomme invernali

Con il nome di pneumatici invernali si chiamano tutte le gomme che abbiamo (almeno) la sigla M+S sulla spalla della copertura, che indica delle buone caratteristiche di prestazione su tratti innevati, bagnati o ghiacciati, condizioni frequenti nei mesi invernali.

Riconoscere e acquistare questi modelli non è per nulla complicato, e ad esempio sul portale online Euroimportpneumatici ci sono intere pagine dedicate alle gomme invernali M+S, per scegliere senza difficoltà la misura, la tipologia e la marca più adatte alla propria vettura e alle proprie esigenze, anche di budget.

Il cambio gomme è obbligatorio ormai da decenni e negli ultimi anni ci sono state varie campagne di sensibilizzazione sul tema, perché è ormai assodato che quando la temperatura scende sotto i 7 gradi e le condizioni dell’asfalto iniziano a essere complicate le coperture estive vanno “in crisi”, non garantendo il giusto livello di prudenza al volante. Al contrario, è proprio col freddo che gli pneumatici invernali correttamente gonfiati possono fare la differenza in termini di sicurezza, perché – solo per fare un esempio – permettono di diminuire lo spazio di frenata fino al 15% su fondo bagnato e fino al 50% in presenza di neve al suolo.

Il comportamento degli italiani

Nonostante questo, però, sembra che gli italiani cerchino ancora soluzioni per così dire “furbe” per evitare il cambio gomme che – all’apparenza – è scomodo e più costoso. Stando a una ricerca condotta da Facile.it con mUp Research e Norstat, oltre un milione di automobilisti tricolore ha violato la legge l’anno scorso, senza montare le gomme giuste quando previsto.

Nello specifico, 471mila persone hanno ammesso di aver circolato in tratti dove vigeva l’obbligo senza gomme invernali per “semplice dimenticanza”; quasi 400mila hanno dichiarato di aver scelto di non comprare gomme invernali o catene da neve perché “non potevano permettersele” e 350mila si sono rifiutati di rispettare l’obbligo perché ritiene che tali dispositivi di sicurezza sono di scarsa utilità.

Inoltre, quasi 1,7 milioni di persone non sembra preoccuparsi troppo al momento di mettersi in viaggio per zone al di fuori della propria città, senza controllare preventivamente l’eventuale presenza di ordinanze né adeguarsi alle norme.

Oltre a essere un evidente spregio della sicurezza e del buon senso, un comportamento del genere può anche provocare un danno economico notevole agli automobilisti sbadati o “increduli”: le sanzioni per chi viaggia senza le corrette dotazioni invernali sono a dir poco salate, con multe che vanno da 85 a 338 euro.

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