Fonte: Politica prima.it
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di Giangiuseppe Gattuso – 1 aprile 2015
Appare nelle trasmissioni di approfondimento politico e nei talk show già da qualche tempo. E cerca di farsi spazio.
Impresa terribilmente difficile in un palcoscenico affollato dagli onnipresenti Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Giovanni Toti, Maurizio Landini, Angelino Alfano. Matteo Renzi e i suoi numerosi colonnelli. I rari cittadini a 5 stelle, e poi lo stuolo di giornalisti, intellettuali del momento e gli arruolati ospiti fissi delle reti televisive. Utilizza pure la rete e i Social, ma anche in questo caso i risultati non sono folgoranti.
Il personaggio ė di spessore. Ha esperienza di lavoro, politica e di governo. E ha pubblicato un libro. Non male. L’ho pure letto e ne ho apprezzato lo spirito e anche parecchi contenuti. “IO SIAMO”, Edizioni Rizzoli – luglio 2014, un titolo simbolico per affermare un concetto importante. E cioè quello di spingere e ritenere i cittadini, tutti, essi stessi soggetti politici, per affermare il principio che “insieme” si può uscire dal tunnel delle difficoltà e avviare un vero e forte rilancio del Paese.
Corrado Passera, classe 1954, ė l’artefice di tutto questo e la sua idea per la costituzione di un nuovo soggetto politico si ė tramutata nel movimento, “Italia Unica”, che il 31 gennaio 2015 ha tenuto a Roma l’assemblea fondativa, assumendo la forma ufficiale di partito. Un “contenitore” per quegli elettori che non si riconoscono in un voto socialista e nemmeno grillino. Ma neanche leghista. Un qualcosa che potrebbe attrarre chi non è andato a votare o ha votato scheda bianca o nulla, o ha votato PD solo per fare muro alla preoccupante avanzata dei 5 Stelle.
Della sua esperienza governativa, come Ministro dello Sviluppo Economico, le Infrastrutture e i Trasporti del Governo Monti, non ho ricordi particolarmente brillanti da lasciare il segno. Ma, si sa, quel gabinetto, operazione di Giorgio Napolitano per sostituire il decotto Berlusconi, aveva il solo obiettivo di rimettere in riga i conti e ‘salvare’ il Paese. Lo ha fatto? In parte forse si. Solo che ancora ci ricordiamo dei tantissimi esodati, per i quali non si è trovata una soluzione definitiva, partoriti dalla legge Fornero.
C’era bisogno, si sentiva la necessità di un nuovo ulteriore partito nel frastagliato panorama politico italiano? Non so dirlo e nemmeno mi accingo a cercare una risposta. So, però, che ogni iniziativa che crea partecipazione e tende a riavvicinare la gente alla politica per me va bene. Anzi, benissimo.
Ma cosa spinge una persona come Passera, che certamente non ha alcun bisogno di entrare in politica per interesse personale, e non mi pare nemmeno il tipo,a dare vita a Italia Unica. Un uomo che ha creato il gruppo bancario Intesa Sanpaolo. Ha guidato Poste Italiane raggiungendo importanti risultati. Trasformando un semi carrozzone, da sempre polmone vitale per migliaia di assunzioni clientelari, in un’azienda efficiente, entrata prepotentemente nei servizi finanziari con il Banco Posta. Che fa profitti, anche se, avolte, a scapito dei servizi di base in favore dei cittadini. Ma ci sta.
Corrado Passera, semplicemente, ci crede. Crede nella Politica, quella grande e nobile, capace di vedere e disegnare un “mondo nuovo e di persuadere un’intera società a costruirlo”.
Andiamo oltre. Passera ritiene gli interventi finora portati avanti dal Governo Renzi, poco più che pannicelli caldi. Non in grado, quindi, di dare quella sferzata per un vero rilancio dell’economia. Secondo la sua analisi c’ė bisogno di un intervento poderoso, di una scossa forte, di un’iniezione di adrenalina capace di risvegliare un elefante.
Una botta di 400 (quattrocento) miliardi di euro da immettere nel sistema economico italiano. “E con l’intervento di riduzione delle tasse e di valorizzazione del patrimonio pubblico possiamo andare oltre i 500 miliardi”. “Non si può spostare una portaerei a forza di remi”. L’Italia, quindi, “ha bisogno di interventi forti, misure di peso e non moderate o graduali, ma radicali e dirompenti”. Questa enorme quantità di risorse, sostiene Passera, è compatibile con la nostra struttura economica ed è effettivamente reperibile.
Una frase di Antonio Machado, un poeta spagnolo, riportata nel libro, mi ha colpito molto: “Tu ti sei messo in cammino, ma ricordati: il sentiero non esiste, il sentiero lo fai tu, camminando”.
Ecco, ho voluto, molto sinteticamente, descrivere questa nuova opzione politica che sta cercando di fare i primi passi. La ritengo interessante e apprezzabile. E, leggendo il libro, che consiglio, ho avuto modo di capire qualcosa di più, del progetto e dei percorsi per costruire una Italia diversa e migliore.