Istinto di sopravvivenza di Berlusconi ed oltranzismo suicida dei Filoatlantisti
Vedo più un istinto di sopravvivenza politica e patrimoniale nelle recenti e non tanto sorprendenti dichiarazioni del Berlusca. Da buon capitalista, Berlusconi capisce che l’attuale guerra in Europa, contro la Russia, è anche una guerra contro il capitalismo europeo, compreso quello un po’ cialtronesco italiano ed il suo, accumulato con spregiudicatezza, intelligenza e molta copertura politica. Il capitalismo imperiale USA, in crisi di egemonia dall’inizio del terzo millennio, ha avuto bisogno di una guerra per distruggere altri “nuovi” capitalismi internazionali ma fortemente concorrenziali, in primis quello europeo divenuto con l’euro troppo competitivo sul dollaro, e poi con quello di recente costituzione, Russo, possessore di enormi materie prime e poi ancora di quello Cinese, produttore di grande innovazione tecnologica d’avanguardia e di manifattura, tutti competitivi. Una guerra tra capitalismi per determinare quello che dovrà maggiormente accumularsi e concentrarsi a danno degli altri. Per questo il capitalismo imperiale USA ha scatenato in questi anni guerre aggressive al solo scopo di recuperare il trend di accumulazione interrotto con la crisi di sovrapproduzione dei primi anni 2000. In Europa il capitalismo italiano è senz’altro quello più esposto alla distruzione o alla depredazione dei capitalismi più forti, il meno internazionalizzato ed in generale il più dipendente degli altri. Berlusconi ha forse compreso che il suo patrimonio (Capitale) non ne uscirà rafforzato da questa spirale distruttiva innescata dalla guerra americana ed è per questo che pensa di uscire da questa tenaglia assumendo la posizione politica odierna che indicherebbe necessaria una tregua. Per questo, mosso dal suo primario interesse patrimoniale che lo ha visto scendere in politica, da animale politico e da capitalista, quale si è sempre dimostrato, può anche furbescamente e strumentalmente intercettare, per rilanciarsi politicamente come leader del Centrodestra, il malessere ed il disagio popolare che si manifesta a seguito delle conseguenze negative delle sanzioni alla Russia che si stanno drammaticamente ritorcendo contro gli stessi paesi che le hanno promosse e sulle spalle dei ceti popolari. Tanto più quando l’aumento spropositato dei costi energetici per famiglie ed imprese europee e italiane, va proprio a fare accumulare e concentrare sui capitalisti USA, enormi ricchezze e trasferimenti forzati di capitali provenienti proprio dall’Europa frustrata e distrutta. Basta guardare al recente deprezzamento subito dalle monete europee, Euro e Sterlina ed il contestuale rialzo del Dollaro. Infatti, questi nuovi fornitori di risorse energetiche a prezzi stratosferici all’Europa (la logica di mors tua vita mea di cui si parlava prima) non è che per solidarietà verso l’alleato europeo, come dovrebbero fare, adottano prezzi contenuti, ma anzi ne approfittano, drenando alti profitti, proprio per distruggerci. Una parte della borghesia capitalista italiana sente proprio l’approssimarsi di esiti catastrofici e reagisce (Berlusconi docet). Ecco spiegata, non solo la propaganda martellante per la continuazione della guerra con invio di armi e nuove sanzioni, ma anche la feroce ostilità per qualsiasi iniziativa per la pace, da parte di quei partiti che hanno sposato e continuano a farlo, nonostante la batosta elettorale, un suicida oltranzismo filoatlantista e guerrafondaio.