Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Fonte: i gessetti di Sylos
Fonte: i gessetti di Sylos
Invito ancora a stare vicini a Folli, perché potrebbe compiere un gesto estremo … Chissà cosa ne pensa Freud.
Nell’ultimo editoriale di Stefano Folli emerge una sorta di disperazione che potrebbe condurre l’autore a qualche gesto estremo e inconsulto. Il giornalista è lacerato profondamente dal dubbio se san Supermario debba restare fino al 2023 per completare la sua azione salvifica (che lui solo può compiere e che anzi costituisce l’ultima carta a disposizione di questa povera Italia) o se debba abbandonare prima Palazzo Chigi per assurgere al Quirinale. Questo dubbio lo sta consumando e la sua forza erosiva è viepiù aumentata dopo che Folli ha letto l’articolo del Financial Times dove è scritto: “È vitale per l’Italia che Draghi conservi la guida del governo almeno per due anni, fino alle elezioni previste nel 2023, e non si sposti il prossimo anno nella carica prestigiosa ma meno rilevante di capo dello Stato” (per il FT e Folli sembra che a Draghi gli si debba solo mostrare un depliant e poi sta a lui quale carica scegliere. Il Parlamento e tutti noi non contiamo un c…o, come disse Sordi in “Nell’anno del Signore”).
Povero Folli (tralascio altri suoi apprezzamenti su san Supermario che imbarazzano anche me, che pure non li ho scritti e non li penso), come uscirà da questa ambascia? Ne uscirà vivo? A quale prospettiva deve dare credito e promozione nei suoi articoli? E poi, può contraddire il volere di Financial Times (poverino non gli viene il dubbio che quell’apprezzamento possa dissimulare un disprezzo verso la democrazia italiana, come ho spiegato qualche “gessetto” fa)?
Io penso che il caso di Folli e dei tanti altri che sono stati presi da un innamoramento acritico e morboso verso san Supermario (quindi solo a questi mi riferisco), il quale viene considerato molto di più di un semplice salvatore della patria, si presti bene al gioco dello “psicanalista” e a chiedersi: “cosa direbbe Freud?”. E’ probabile che il fondatore delle psicanalisi, se tornasse tra noi, avanzerebbe il sospetto che trattasi di una sorta di omosessualità latente. A sorreggere questa conclusione vi sarebbe anche la circostanza di come Draghi è stato di solito rappresentato. A parte l’appellativo di “Super”, che sarebbe una sorta di “san” laico ma, soprattutto, nel raffigurarlo, quando era in azione con il Qe, con il suo “bazooka”, il quale non è altro che un evidente simbolo fallico … Ma, ripeto, è solo un gioco.