IN MEMORIA DI LUC MONTAGNIER QUANDO UNO SCIENZIATO E’ SCOMODO

per Filoteo Nicolini
Autore originale del testo: FILOTEO NICOLINI

IN MEMORIA DI LUC MONTAGNIER

QUANDO UNO SCIENZIATO E’ SCOMODO

 

Domenica 5 marzo è apparsa una notizia nei quotidiani riguardo nuovi indizi sull’origine in laboratorio del SARS COV 2 a Wuhan. Nelle parole del Presidente dell’AIFA Palù: possibile ipotizzare una manipolazione per scopi di ricerca. Si ripropone l’ipotesi che a scatenare la pandemia sia stato un virus fuoriuscito da un laboratorio. Nel gene che produce la proteina spike appare una sequenza appartenente al gene umano, ma assente da tutti i genomi sinora sequenziati, Essa è essenziale perchè conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e scatenare la malattia. La probabilità che si tratti di un evento casuale è di 1 a 1.000.000.000.000. Sulle origine di questa sequenza nel virus Palu ammette che si deve a una manipolazione intenzionale di laboratorio, dal quale sarebbe uscito per una grave fatalità (sic).Fin qui la notizia, a cui si è dedicata poca attenzione data la tragica situazione in Ucraina.

Per chi è di corta memoria vale la pena ricordare che Luc Montagnier, Premio Nobel per la Medicina nel 2008 per le sue ricerche sull’AIDS culminate nel 1983, dichiarò già nel marzo 2020 che il virus SARS COV 2 sarebbe stato originato in modo artificioso da un laboratorio di ricerca di Wuhan durante studi sulla possibile creazione di un vaccino contro il virus HIV. Tali affermazioni erano verosimilmente basate su informazioni a lui disponibili. In quel momento la notizia sembrò incredibile e fu considerata mera ipotesi o delirio di un ottuagenario. Aggiunse poi Montagnier che nel diffondersi della pandemia avrebbero potuto avere un ruolo anche le frequenze E.M. della nuova tecnologia 5G impiegate nella telefonia mobile.

Successivamente segnalò che il processo di approvazione dei vaccini avrebbe omesso di analizzare possibili effetti cancerogeni. Queste dichiarazioni e tante altre sulla vaccinazione di massa hanno fatto dello scienziato francese una figura scomoda da quanti non ammettono voci discordanti sulla conduzione della pandemia.

Per ricordarne la figura, vorrei aggiungere preliminarmente che lo scienziato francese è stato tra i precursori dell’assunzione di integratori e antiossidanti e già nel 2010 ne suggeriva l’uso come coadiuvanti per stimolare il sistema immunitario in caso di malattie infettive. Oggi tali terapie preventive trovano ampio eco nei programmi di benessere della Naturopatia.

  Montagnier negli anni passati ha pubblicato vari studi sulla memoria dell’acqua e sul principio base della omeopatia, arrivando a segnalare la necessità di ulteriori studi sulla utilità del sistema delle diluizioni multiple. Inoltre si è occupato della possibilità di diagnosticare patogeni intestinali partendo da deboli segnali elettromagnetici emessi dal loro DNA e trasmessi dalle molecole d’acqua circostanti. Secondo Montagnier, le onde elettromagnetiche prodotte dal DNA in persone affette da patogeni potrebbero essere correlate all’insorgenza di disturbi come sclerosi multiple, morbo di Parkinson, disturbi dello spettro autistico ed altre. Si è anche interessato di studiare come alcune sequenze di DNA avrebbero indotto segnali E. M. di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali manterrebbero poi memoria delle caratteristiche del DNA stesso.

   Si tratta di campi di ricerca che non hanno riscosso le simpatie dell’accademia la quale ne ha osteggiato la risoluzione delle sue affermazioni e la disinvoltura degli approcci, giudicandoli privi di validità scientifica. Ma si tratta pur sempre di idee fuori del coro che meritano di essere sommessamente ricordate. Vediamo.

L’omeopatia che è diffusamente praticata in tanti paesi troverà il suo diritto di esistenza e riconoscimento quando cadrà il dogma del comportamento inerte della materia e si aprirà spazio al suo comportamento polare di levità.

Il metodo omeopatico di diluizione o potenziamento è così: un dato volume di sostanza viene dissolto in un volume 9 volte maggiore di acqua distillata. Il grado di diluizione è ora 1/10. Poi un decimo di questa soluzione è nuovamente mescolato con 9 volte il suo volume di acqua, raggiungendo il grado di diluizione di 1/100. L’intero processo è poi reiterato tante volte quanto necessario per i fini terapeutici. L’idea è quella di trasferire la qualità della sostanza all’acqua e poi ripetere il procedimento sulla soluzione diluita che ne diviene portatrice.

Il potenziamento mediante diluizione conduce in un dominio di effetti materiali che è in disaccordo con la concezione ordinaria di materia. Si possono realizzare diluizioni estreme senza che si perda la capacità di produrre effetti fisiologici, laddove un semplice calcolo mostrerebbe che al di là di una certa diluizione non vi sono più molecole della sostanza. Eppure gli effetti fisiologici continuano dopo questa soglia. Che succede allora?

Quello che il processo omeopatico mostra è che per mezzo di espansioni ripetute nello spazio al separare le particelle, la sostanza può essere portata al di là della condizione ponderabile della materia in un altro stato di comportamento e di effetti. Il potenziamento della sostanza per effetto della diluizione trova anche applicazione nella possibilità di stimolare deficienze nel regno vegetale fornendo gli elementi mancanti in dosi omeopatiche.

Riguardo l’emissione di segnali E. M. a bassa frequenza ed intensità, vanno qui ricordati gli studi precursori sull’elettricità corporale di Robert O. Becker* .

  Becker era medico traumatologo con vera passione scientifica. La sua ricerca iniziò con esperimenti sulla rigenerazione dei tessuti e la capacità di alcuni animali, in particolare la salamandra, di far crescere perfetti sostituti delle parti del corpo che sono state distrutte o lesionate. I primi studi portarono alla scoperta di un aspetto fino ad allora sconosciuto dell’animale: l’esistenza di correnti elettriche in parti del sistema nervoso. Ma lo studio era appena iniziato, anche se Becker dovette affrontare enormi difficoltà nei finanziamenti per  le sue ricerche. 

 Questi primi risultati faticosamente raggiunti si diressero verso una migliore comprensione della guarigione della frattura ossea, e poi nuove possibilità per la ricerca sul cancro e la speranza della rigenerazione cellulare. Infine, si fondò una conoscenza della dimensione elettrica della vita che ha prodotto intuizioni fondamentali sul dolore, la guarigione, la crescita, la coscienza, la natura della vita stessa e dei pericoli della nostra tecnologia elettromagnetica e del relativo smog. oggi molto di quello che sappiamo sull’elettricità corporale lo dobbiamo a queste ricerche. Le affermazioni di Montagnier sui segnali del DNA  sono in linea con gli studi finora condotti.

Becker scriveva così nell’introduzione al suo libro più celebre:

 “Processi vitali che erano inspiegabili secondo la biochimica attuale sono stati ignorati o interpretati erroneamente. In effetti, la medicina scientifica abbandonò la regola centrale della scienza: la revisione alla luce dei nuovi dati. Di conseguenza, il continuo allargamento degli orizzonti che ha mantenuto la fisica in vitalità non si è verificato in medicina. Le ipotesi meccanicistiche alla base della medicina odierna sono rimaste da quando la scienza costringeva la religione dogmatica a vederne l’evidenza nella evoluzione. La ripetizione di questo stesso conflitto oggi mostra
che la battaglia contro il pensiero congelato non è mai finalmente vinta”.

  Aggiungo che alcuni anni fa la maggior parte dei ricercatori credeva che ciascuna lunghezza d’onda E.M. interagisse principalmente con oggetti di dimensioni paragonabili. Questo teoricamente limitava ogni effetto a una frequenza e si predisse che ci sarebbero stati problemi per gli esseri umani provenienti da una sola porzione dello spettro, le bande centimetriche e millimetriche. Ora, però sappiamo che ci sono effetti primari su tutte le forme di vita alle frequenze basse di ELF, e in altre parti dello spettro ci possono essere conseguenze per sistemi specifici a qualsiasi livello, dal subatomico all’intera biosfera come unità.

  Le ardite ipotesi di Luc Montagnier sulla memoria dell’acqua e sui segnali elettromagnetici del DNA sono assolutamente verosimili ed andrebbero vagliate finanziando le ricerche rispettive. Le menti più originali e anticonformiste posseggono il vantaggio di pensare quello che gli altri considerano impossibile e l’ardire di nuotare contro la corrente, ma le istituzioni sono poco disposte alle novità, e allora disapprovano, non autorizzano, espellono e silenziano i temerari.

Ci sono teorie e ipotesi che non riescono a superare la resistenza delle élite che controlla i finanziamenti e riviste di pubblicazione.

Una delle principali cause della miseria delle scienze sta molto spesso nella loro presunzione di essere ricche. Scopo della scienza non è tanto quello di aprire una porta all’infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all’infinita ignoranza.

Non credo che la pratica della scienza possa andare disgiunta dal coraggio. Essa tratta il sapere, che è un prodotto del dubbio, e col procacciare sapere a tutti su ogni cosa, tende a destare il dubbio in tutti. Ora, la gran parte della popolazione è tenuta dai suoi sovrani, dai suoi proprietari di terra, dai suoi preti, in una nebbia madreperlacea di superstizioni e di antiche sentenze che occulta gli intrighi di costoro.”**

FILOTEO NICOLINI

  • * ROBERT O. BECKER, THE BODY ELECTRIC: ELECTROMAGNETISM AND THE FOUNDATION OF LIFE, William Morrow and Company, 1985

  • ** BERTOLT BRECHT, VITA DI GALILEO, Ed. Einaudi

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