Immigrati, un altro modo di agire è possibile

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giangiuseppe Gattuso
Fonte: politicaPrima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2016/04/immigrati-un-altro-modo-di-agire-e.html

di Giangiuseppe Gattuso- 4 aprile 2016

Tutto inizia nel 2006 quando Domenico Lucano, insegnante in aspettativa, Sindaco dal 2004, aderisce all’iniziativa della Regione Calabria dedicata ai piccoli centri che subiscono lo spopolamento.

Riesce in questo modo a riqualificare quasi tutto il centro urbano di Riace. Il paesino calabro della Locride famoso per i bronzi, ma con interi quartieri praticamente disabitati e abbandonati a causa di decenni di forte emigrazione. I residenti, da circa 3000 si erano ridotti a poco più di 400.

sbarchi-di-clandestini-in-calabriaNel 1998 approda sulla spiaggia del litorale ionico un veliero pieno di richiedenti asilo Curdi e il sindaco, come fosse un destino, trasforma quell’incontro fortuito in una incredibile e proficua opportunità.

Insieme a un gruppo di volenterosi e ai suoi assessori trasforma Riace nella città dell’accoglienza. Con uno spirito solidale, utilizzando i valori della cultura locale lontana dal consumismo sfrenato, inventa iniziative per valorizzare quelle risorse umane venute dal nulla. Piano piano le case abbandonate si animano e rinascono a nuova vita interi quartieri.

SPRARL’intelligenza del Sindaco e dei suoi collaboratori, la generosità degli abitanti e la disponibilità dei nuovi arrivati creano un insieme virtuoso che, nel corso degli anni, diventa un esempio invidiabile.  Vengono così attivate tutte le opportunità che lo Stato mette in atto per l’accoglienza e l’assistenza agli stranieri previsti dai progetti SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati. Tra l’altro, con questo tipo di accoglienza si riesce perfino a risparmiare sui costi a carico della comunità. Infatti, nei Cpt, i centri di permanenza temporanei, ogni immigrato costa 70 euro, invece gli ospiti di Riace di euro ne costano soltanto 21.

Hare Gu in one of the four laboratory in Riace, working with a local citizenMa ciò che fa del piccolo comune calabrese e del suo sindaco un caso a parte, riguarda la politica d’integrazione vera che è alla base dell’idea di accoglienza portata avanti dall’intera comunità. Con il risultato di risvegliare attività economiche quasi scomparse, di creare sviluppo e lavoro e ridare speranza a decine di uomini e donne impegnati nell’assistenza e nell’organizzazione. Gli immigrati, dal canto loro, hanno una casa dignitosa che con il loro lavoro contribuiscono a rendere sempre più confortevole. Ai rifugiati si assicura la dignità e la sicurezza perduta nei loro paesi d’origine.

RicamatriciA Riace c’è una presenza variopinta proveniente da ben 20 nazionalità. Nel corso degli anni sono transitati oltre seimila migranti ma circa 400 sono rimasti stabilmente. Un fatto molto importante per la politica dell’integrazione che in questa realtà del Sud ha raggiunto risultati tangibili e di grande interesse. Si tratta di integrazione vera, di solidarietà, di sviluppo per l’intero territorio. Il Sindaco ha attivato servizi nuovi come la raccolta differenziata dei rifiuti dove sono impegnati lavoratori che utilizzano gli asini per il trasporto. E sono stati aperti laboratori artigianali che producono manufatti in legno, ceramiche, ricami, vetro, dove lavorano abitanti locali e immigrati in stretta collaborazione.

Migrant touring the city with a donkey to collect the trash to recycle. On the cart it's written "Riace gathers and doesn't refuse'Un progetto pilota per l’accoglienza dei rifugiati che insieme ad altri Comuni rappresenta un modello che deve servire da incoraggiamento per altre realtà in una dimensione nazionale sempre più multietnica e multiculturale. E che ha bisogno di forti segnali da una Politica libera dall’inseguire le paure e i facili sentimenti di pancia di quegl’italiani che ritengono gli “altri” i senza diritti, quelli che devono essere aiutati nelle terre d’origine. Dove i loro bambini possono morire in pace senza fare lunghi, stressanti e pericolosi viaggi. Ma un giorno tutto questo finirà, e i popoli oppressi e senza speranza “avanzeranno” a prescindere da qualsiasi muro.

Insomma, Domenico Lucano, il sindaco dell’accoglienza, è stato capace di creare una sorta di miracolo. Un’idea folle e bellissima a dimostrazione che i confini, le lingue e le religioni non sono ostacoli insormontabili. E i pregiudizi e le paure sono categorie create dall’uomo per preservare privilegi e divisioni.

154logo-wgl2Ma la soddisfazione più grande è arrivata con l’inserimento di Domenico Lucano tra i 50 leader più influenti del mondo per il suo impegno in favore degli immigrati e del loro inserimento sociale. Al 40° posto, unico italiano nella classifica stilata dalla rivista americana Fortune.

FortunePensate che al 36° posto c’è Cristine Lagard il direttore del FMI. E al 41°, dopo di lui, c’è Melinda Gates, Co-presidente della Bill & Melinda Gates Foundation che con un patrimonio di 44 miliardi di dollari ha investito negli ultimi 15 anni ingenti risorse per tentare di debellare malattie come la malaria in tutto il mondo in via di sviluppo. Tra i 50 c’è anche Papa Francesco e Angela Merkel. Tanto per capirci meglio.

Lucano nazionalità“Riempire gli spazi vuoti”, dice spesso il sindaco di Riace, un’idea che, superando ogni sterile barriera ideologica guarda a un processo di integrazione e trasformazione dei territori. Riace è un esempio che andrebbe studiato nelle scuole e portato alla conoscenza di tutti. Un caso da trattare in ogni trasmissione televisiva dedicata ai problemi dell’immigrazione e dell’integrazione.

 

“Quest’esperienza, per quanto non pretenda di risolvere i problemi del Sud, dà un contributo. Dimostra che un altro modo di agire è possibile”. Parola di Domenico Lucano.

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