Il virus, gli appestati e l’ottusa crudeltà del tardo capitalismo

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Federico Leo Renzi
Per capire lo schifo immondo rappresentato dal tardocapitalismo, basta andare in centro città: autobus e tram strapieni, negozi dove sei pigiato come un animale al macello, ma va tutto bene perché hai la mascherina e ti controllano il green pass (diciamo pure dovrebbero controllartelo, perché di fatto è impossibile con tutto il via vai di gente) ma non è un problema perché di fatto stai lavorando: nutri il capitale attraverso il consumo, e notoriamente quando lavori il covid non ti colpisce.
Poi mentre leggi le notizie sul cellulare fra una fermata e l’altra del tram, trovi decine di articoli sul fatto che queste feste è meglio evitare le cene con i parenti, da evitare anche il sesso con il partner convivente, nemmeno da nominare quello con partner non convivente, le serate con amici meglio non parlarne. Perché notoriamente il covid è un virus profondamente moralista: quando lavori e consumi si allontana avvinto dal tuo senso di sacrificio per la grandezza del dio Capitale, quando invece pranzi con tua madre e tua sorella, o ancor peggio baci la tua partner, lì il covid si inferocisce… di fronte a questo tuo peccaminoso prenderti una pausa dal sacro trittico produci-consuma-dormi che domani si ricomincia, il Covid diventa come un toro furente che ti punta per incornarti con la sua massima carica virale.
Ora che i sacerdoti del capitale (i cosidetti scienziati) avallino questo schifo con la loro autorità non mi stupisce, ogni sistema produce un proprio clero pagato per dargli un fondamento metafisico e coprirne le contraddizioni socio-economiche. Quel che mi stupisce è che le persone accettino senza problemi queste forme di propaganda, non vedano alcuna contraddizione nel pigiarsi in tram, in autobus, nei negozi e poi dire alla propria madre o padre “Questo Natale non ci vediamo che sennò ci contagiamo”, non trovino alcun problema nell’essere trattati come animali da sfruttare fino alla morte per spremergli soldi e poi essere messi alla gogna come dei potenziali untori non appena reclamano un momento per sé, per ridivenire essere umani e non macchina da profitto.
Giuro che per quanto ci provo non capisco, e questo mio non capire da una parte mi fa star male dall’altra mi rassicura: sto male perché vedo la schizofrenia diventare la nuova forma di pensiero di massa, mi rassicura perché nel mio continuare a non accettare questo stato di cose sento di aver conservato la lucidità mentale e il senso critico che il Capitale e il suo clero vogliono disintegrare.
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