IL ROMPICAPO DI BIDEN

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo:  Niccolò Locatelli
Fonte: Limes

IL ROMPICAPO DI BIDEN [di
Il presidente Joe Biden ha illustrato gli obiettivi degli Stati Uniti nella guerra d’Ucraina in un editoriale pubblicato sul New York Times.
Perché conta: Scrivere un editoriale è una maniera molto più blanda di un discorso alla nazione per comunicare con i propri concittadini, gli alleati e gli avversari; scriverlo per il quotidiano simbolo dell’America (costiera) liberal alimenta la sensazione che il testo sia rivolto in primo luogo a lettori ed elettori democratici.
In ottica esplicitamente (anti-)russa, non ci sono novità sostanziali: Biden ribadisce che gli Stati Uniti non cercheranno di rovesciare Putin e che le armi fornite a Kiev permetteranno alle truppe agli ordini del presidente Volodymyr Zelens’kyj (Zelensky) di difendersi, non di attaccare in territorio russo. Washington rimarrà fuori dal conflitto salvo attacco di Mosca a paesi Nato.
Dal punto di vista ucraino, il messaggio bideniano è tra il contraddittorio e l’inquietante.
Scrive il presidente che l’obiettivo dell’America “è chiaro: un’Ucraina democratica, indipendente, sovrana e florida capace di difendersi da ulteriori aggressioni”. Gli Usa continueranno a sostenere gli sforzi di Kiev per raggiungere una pace negoziata, ma “non chiederò né pubblicamente né privatamente al governo ucraino di fare concessioni territoriali. Sarebbe errato e contrario a principi stabiliti da tempo”. Il che lascia intuire che se invece la proposta di concessioni territoriali venisse (o sembrasse venire) dall’Ucraina stessa, Biden non si opporrebbe. Rimane difficile immaginare un’Ucraina sovrana e florida dopo la perdita di alcuni territori – compreso potenzialmente lo sbocco sul mare – in seguito a un’invasione. Fra la guerra alla Russia e un’Ucraina dimidiata, il presidente degli Stati Uniti sembra indicare di preferire la seconda opzione. Anche se in contrasto con quello che lui stesso giudica un interesse nazionale vitale, ossia la pace e la stabilità dell’Europa.
La scelta di non punire Mosca fino in fondo presenta un ulteriore problema riconosciuto anche da Biden: “potrebbe aprire la porta a un’aggressione altrove, con conseguenze catastrofiche sull’ordine mondiale”. Se per “aggressione altrove” intendiamo “invasione cinese di Taiwan”, emerge il rompicapo statunitense: evitare di reagire contro la Russia in una maniera che finisca per avvantaggiare la Cina.

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