di Mariano Fasciolo
Mastro Geppetto era preoccupato, la sera si approssimava e suo figlio
non era ancora tornato.
In quel momento sentì bussare: era il Grillo Parlante.
– Tutti i bambini della scuola sono stati rapiti!- disse, saltando qui e là.
– Li ha presi l’Orco Mangiafuoco!-
Geppetto si precipitò a casa dell’orco e li trovò tutti in cantina, legati
come salami, ma grande fu la sorpresa nel vedere legato, accanto a
Pinocchio, anche il terribile Mangiafuoco.
– Ci sei cascato, vecchio babbeo!- esclamò il Grillo Parlante
– Ho rubato la bacchetta magica alla Fata Turchina e ora dovrai fare
quello che voglio, altrimenti vi trasformo tutti in asini!-
– Che cosa vuoi?- chiese il falegname, preoccupato.
– Desidero, anzi esigo che tu faccia un burattino di legno uguale a me,
così finalmente tutti parleranno della favola del Grillo Parlante e non
di quell’insulso bambino!-
– Ma tu sei la mia Buona Coscienza!- intervenne Pinocchio.
– Quale buona coscienza? Io voglio diventare famoso e perciò devo
essere cattivo, più cattivo che quel rammollito di Mangiafuoco!-
esclamò sprezzante l’animaletto.
– Papà, fa quello che vuole, purché non mi trasformi in un falchetto!-
– Non ho capito, figliolo, cosa vuoi dire?-
– Veramente è più divertente vederti con le orecchie d’asino…-
replicò l’animale.
– Soffro di vertigini.- Si lasciò sfuggire Pinocchio.
– Ah, sì? Allora ti accontento subito. –
E il Grillo Parlante fece un gesto circolare con la bacchetta magica.
Pinocchio sbatté vigorosamente le ali e in un lampo fu sopra al povero
insetto, che nemmeno si accorse di quanto si allungava il becco
mentre veniva inghiottito.