Il rispetto della costituzione

per Gian Franco Ferraris

pubblichiamo ben volentieri il commento di Antonio Napoletano su facebook il 26 luglio 2014 a una intervista di Giovanni  Maria  Flick all’Unità che riportiamo in stralcio.

sostiene G.M FLICK. <<…referendum che è previsto dalla Costituzione. Che non può essere considerato una concessione o un ticket equivalente a una maggior fretta nell’approvazione. […] Tutti siamo sempre stati d’accordo che il bicameralismo perfetto andasse superato. Vorrei ricordare che i “saggi”, sia quelli nominati da Napolitano che quelli voluti dal presidente del Consiglio, arrivarono a una pluralità di soluzioni diverse le une dalle altre e nessuna delle quali era data per scontata. Mi sembra che il dibattito sul punto principale della riforma del Senato, l’elettività, sul nucleo duro della divergenza sia rimasto aperto nonostante se ne sia discusso a lungo. Sugli altri, la fiducia, il numero dei senatori, l’intervento legislativo in tema di diritti fondamentali, mi sembra si sia raggiunto un accordo. […] Per il fatto di essere stati eletti non è che si debba fare lo stesso mestiere. Una diversificazione dell’impegno può essere prevista non escludendo l’elezione diretta. […] i disegni di legge di particolare significato dovrebbero essere discussi in ben altro clima. Non è positivo affrontare una riforma costituzionale come fosse una legge ordinaria più facilmente modificabile. Vorrei ricordare che il Pontefice ha fatto giustizia dei valori non negoziabili. A me sembra che essi non possano riemergere in un dibattito su una riforma costituzionale che dovrebbe poter arrivare a compimento, più di altre, con un accordo delle parti. Mi sembra che le date non negoziabili non siano il modo più idoneo per affrontare un tema di questo genere. La modifica della Costituzione non può essere un campo di sfida. […] la salita al Quirinale dei rappresentanti delle opposizioni è stato il riconoscimento che il presidente della Repubblica è la massima espressione della garanzia della Costituzione. Per chiedere il rispetto della Costituzione la prima persona cui rivolgersi è il presidente. Poi c’è quel Palazzo a fianco, la Corte Costituzionale, l’altro organo di garanzia: i due portoni. Fin quando si scenderà in piazza per salire al Quirinale e chiedere il rispetto della Costituzione a chi ne è il garante assisteremo a qualcosa di positivo. […] I partiti hanno deciso di intervenire contemporaneamente sulla legge elettorale, per mettere insieme rappresentatività e stabilità di governo, e sulla Costituzione per quanto riguarda soprattutto il bicameralismo. Penso che si dovrebbero valutare le due modifiche non di per sé ma per le conseguenze della somma di esse. Sarebbe preoccupante se si arrivasse a votare con l’Italicum in presenza dell’abolizione di un organismo di garanzia qual è il Senato e quindi con il rischio che una minoranza diventi maggioranza non rappresentativa. E non credo che la modifica della Costituzione possa essere in qualche modo condizionata da ragioni politiche contingenti. Una riforma costituzionale è una cosa troppo seria e importante. Per questo bisognerebbe, con grande pazienza, ricominciare a tessere la tela per arrivare a un accordo>>.

ecco il commento di Antonio Napoletano

AVVOCATO DI FAMA, GIUDICE DELLA CORTE COSTITUZIONALE, GIA’ MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, DA SEMPRE VICINO A PRODI, RISPONDE ALLE DOMANDE POSTEGLI DALL’UNITA’, SMONTANDO, PUNTO PER PUNTO, IL CUMOLO DI FALSITA’ CON LE QUALI LA MATTEO RENZI&ASSOCIATI STA TENTANDO DI PORTARE A TERMINE IL PIU’ NEFANDO SBREGO COSTITUZIONALE MAI TENTATO FINORA.
IN DUE GIORNI, IERI LA CARLASSARRE SUL MANIFESTO, OGGI FLICK SULL’UNITA’, METTONO IN GUARDIA DALLA DERIVA AUTORITARIA VERSO LA QUALE SI VORREBBE DIRIGERE, A TAPPE FORZATE, QUESTO GOVERNO DI AVVENTURISTI SENZA ARTE NE’ PARTE.
ENTRAMBI AVVERTONO SULLA IMPRESENTABILE FORZATURA CON LA QUALE SI VORREBBE DEPOTENZIARE ANCORA DI PIU’, NON SOLO IL DIRITTO DEI CITTADINI A SCEGLIERE I PROPRI RAPPRESENTANTI, MA I POTERI E IL RUOLO DEL PARLAMENTO, SIA NELLA FASE DIBATTIMENTALE DELLA ‘RIFORMA’, SIA A COSE FATTE E IN CONSEGUENZA DI ESSA.
IL TUTTO RAGGIUNTO, MANTENENDO SEGRETO IL DISEGNO COMPLESSIVO DELLA MODIFICAZIONE COSTITUZIONALE, CONCERTATO FUORI DEL PARLAMENTO E DALLA VITA POLITICA DEI PARTITI, PER DI PIU’ RESUSCITANDO IL PIU’ IMPRESENTABILE E SQUALIFICATO UOMO POLITICO IN CIRCOLAZIONE.
GLI INSULTI, LA FRETTA ARROGANTE E ULTIMATIVA NON SONO CHE LA STRUMENTAZIONE INEVITABILE DI QUESTO AVVENTURISMO.
E QUESTO, CARA UNITA’, ANCHE SE IN BOCCA A GRILLO PUO’ SEMBRARE UNA ESAGERAZIONE, SI CHIAMA GOLPE.
SI’ GOLPISMO DI UNA MAGGIORANZA PARLAMENTARE DEFORMATA DA UN MAGGIORITARIO BUGIARDO CHE, COME UNA CURA DFI STEROIDI, GONFIA A DISMISURA LA RAPPRESENTATIVITA’ DI QUELLA CHE IN TERMINI REALI E’ SOLO LA MINORANZA PIU’ CONSISTENTE DEL PAESE CHE ANCORA VOTA.
O VOLETE CHE CI ALLARMIAMO SOLO CON QUEI GOLPE – ANCHE ALLORA SI DISSE CHE NON C’ERANO! – COME QUELLI TENTATI E MINACCIATI DAI DE LORENZO, I BORGHESE&C.?

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La foto in copertina ritrae l’Assemblea Costituente nel 1946 durante un intervento di Umberto Terracini: sempre su facebook ieri Fiorenzo Meioli ha ricordato “un libricino-intervista a Umberto Terracini sul tema “Come nacque la Costituzione”. A pagina 31/32 l’intervistatore, Pasquale Balsamo, chiede a Terracini: E’ possibile che, a volte, si discutesse su di un testo già approvato da qualche altro, non so, dal governo? Risponde Terracini: “Assolutamente no. Posso e debbo dire che il governo è rimasto completamente estraneo alla redazione della Costituzione … il governo mai si pronunciò come tale sui singoli articoli e mai tentò di esercitare la sua influenza in sede di votazione … il governo non aveva titoli per interferire, né l’Assemblea gli lasciò mai spazio per farlo”.

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