IL REALISMO POLITICO DI TRUMP E LA FINE DELLA GUERRA FREDDA

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pino Coluccia

IL REALISMO POLITICO DI TRUMP
E LA FINE DELLA GUERRA FREDDA.
Ci sono voluti 36 anni,, dal 1989, anno del crollo dell’Unione Sovietica e del suo sistema politico, perché gli USA prendessero atto della fine della guerra fredda. La guerra fredda si fondava su di una competizione politica e armata, tra i due sistemi economici allora presenti, quello capitalista, nato con la rivoluzione industriale in Inghilterra e con quella Francese e quello definito comunista, nato con la rivoluzione di Ottobre in Russia del 1917 che rovesciò la monarchia feudale Zarista e impiantò un sistema economico, il sistema Sovietico, basato sul governo degli operai e contadini tramite il Partito Bolscevico Russo. Dopo la sconfitta, ad opera dell’Armata Rossa sul fronte orientale del Nazismo e del Fascismo in Europa, che avevano aggredita la Russia dopo aver sottomesso gra parte dei Paesi europei, ad opera dell’alleanza tra l’URSS di Stalin, l’Inghilterra di Churchill e l’America di Roosevelt, con gli accordi di Yalta tra questi leader si dà avvio a questa divisione dell’Europa in zone di influenza fra USA e URSS e che porterà all’ avvio della Guerra Fredda. Sul piano militare i paesi europei , sia ad ovest sia ad est sono occupati con basi e alleanze militari, Nato e Blocco sovietico, dalle due super potenze nucleari, mentre sul piano politico prese forma la sfida tra i due sistemi politici, quello cosiddetto Democratico e quello Socialista. Nell’Occidente capitalista fu il cosiddetto Anticomunismo il cemento ideologico e formativo delle classi politiche dirigenti borghesi che pervase la cultura, gli intellettuali e la coscienza politica attraverso una continua e sistematica propaganda; ma insieme a questa ideologia il capitalismo, in questa competizione con il Socialismo dovette concedere forme di intervento pubblico e sociale e diritti alle classi ed ai popoli sotto il loro dominio. Negli anni settanta dopo varie guerre di posizione e aggressioni militari per contrastare la forza espansiva, anticoloniale e democratica nei paesi a capitalismo avanzato occidentale, prima in GB con la Teacher, poi negli USA con il repubblicano Regan fu avviato un processo di sviluppo capitalistico basato sul liberismo economico: meno regole, meno Stato, libertà alla libera iniziativa privata e della concorrenza sul mercato. Sono saltate così varie forme di protezione ed è così che è stato sconfitto il sistema chiuso dei pasti Socialisti, con il crollo dell’ URSS, ma anche i sistemi di protezione sociale ad occidente. C’è stata quindi una sconfitta dell’ URSS e con essa di tutte quelle ideologie sociali e pubbliche, ormai superate dall’affermarsi di quelle liberiste che stanno portando all’affermarsi dell’interesse economico immediato, senza responsabilità sociali e pubbliche, senza la politica come mediazione inclusiva. L’elezione di Trump sancisce questa presa d’atto e apre una nuova fase nel mondo, per gli USA stessi ma anche per tutti coloro, nazioni alleanze sistemi politici e coscienze politiche. Biden ha rappresentato l’ultimo tentativo, anacronistico, di tenere in piedi il vecchio sistema della Guerra Fredda, concedendo all’Europa di espandersi ad est, la guerra in Ucraina è stata l’ultima guerra della guerra fredda, ma che ha trovato sul suo cammino una Russia che dopo il crollo si era riorganizzata e attrezza per salvaguardare la propria sicurezza e integrità dai tentativi di disintegrarla fatti dopo la Preistorica Gorbacioviava. La cosa curiosa è che questa rivoluzione dall’alto, Trumpiana, segue, dopo quella altrettanto forte, fatta da Regan negli anni ’70 , due leader della destra Repubblicana Americana, mentre i Democratici e i cosiddetti progressisti, in questo escursus storico appaiono come quelli che si sono attardati e si attardino ancora sul vecchio mondo della guerra fredda pensando di mantenere ancora in piedi il dominio dell’Occidente capitalistivo, USA, Canada, Europa, Giappone e Corea del Sud, il resto del mondo, non accorgendosi che il capitalismo si è affermato ormai in tutti i paesi del pianeta, sconfiggendo forme alternative o esperienze economiche su basi diverse. Questo sviluppo planetario del capitalismo ha portato alla nascita di nuove potenze economiche, tecnologiche e militari, Cina, India, Brasile, Russia che pur adottando il sistema capitalistico sono governati da regimi politici diversi, che combina il liberismo economico con l’autoritarismo politico. In questo quadro l’Europa non rappresenta più per gli USA un area strategica di alleanza contro il comunismo, così come lo stesso sistema di difesa della Nato e l’alleanza atlantica perché ormai gli Americani il confronto se lo trovano con le nuove superpotenze mondiali. l’Europa dovrà ridefinirsi in questo nuovo scenario abbandonando velleità di dominio, e smantellando quegli apparati politici e ideologici ormai anacronisti , appartenenti al periodo della guerra fredda. Aveva iniziato con l’Unione monetaria ma mon

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.