Il primo compleanno del Governo Renzi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giangiuseppe Gattuso
Fonte: Politica prima.it
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/02/il-primo-compleanno-del-governo-di.html

di Giangiuseppe Gattuso -22 febbraio 2015

Domenica 22 Febbraio 2015 è il primo compleanno del Governo Renzi.

Letta Renzi Campanella_thumb[1]

Un anno passato velocemente all’insegna di annunci e promesse di riforme a raffica. Ha spiazzato tutti con il suo fare sbrigativo e l’idea del ‘nuovo’ sempre più nuovo. Con una enorme capacità comunicativa quasi fine a se stessa, trasformando il racconto in obbiettivo che va oltre i contenuti e i risultati.

Ho già detto che non sono anti governativo e non mi va nemmeno di esserlo. E quindi, non sono nemmeno un anti Renzi. Questo passa il convento e me lo faccio piacere. Guardo ai risultati, cerco di intravedere il progetto, ho qualche difficoltà a individuarne l’arrivo e il sistema che si sta prefigurando. Resto stupito dalla sua capacità di cambiamento anche a distanza di poco tempo. Di certe sue dichiarazioni, di certi atteggiamenti. E mi viene difficile dimenticare la sua famosa frase in diretta TV: “Non mi interessa prendere il posto di nessuno, voglio fare le cose che interessano agli italiani. #Enricostaisereno”. Sappiamo com’è finita. L’immagine plastica dei due volti nel momento in cui la campanella, il simbolo del Presidente del Consiglio con cui apre le sedute dei Consigli dei ministri, passa di mano, resterà nei libri di storia.

Mattarella-AlitaliaLa sua migliore operazione politica, riconosciuta da tutti, si identifica con il Patto del Nazareno. Un accordo che ha disintegrato il blocco di Centro Destra riducendo Forza Italia e il suo leader a poco più di una comparsa. Operazione completata con l’elezione di Sergio Mattarella a Presidente della repubblica. Ottima persona, equilibrata, custode della Costituzione, di cui dobbiamo ancora apprezzarne le doti sul campo.

100 giorni per cambiareAlla conferenza stampa del 12 Marzo 2014, per la presentazione del Governo al termine del Consiglio dei Ministri, ha quasi obnubilato i cervelli in ascolto con il cronoprogramma dei cento giorni e le misure previste in materia di riforme costituzionali, di politica economica, e molto altro. “La svolta buona“, uno dei suoi numerosi nomignoli coniati per gli annunci delle cose da fare. In una delle prime slide di quella conferenza (che è possibile rivedere per intero cliccando qui) c’era scritto così: Il nostro nemico: “quelli che si è sempre fatto così” 100 GIORNI DI LOTTA DURISSIMA PER CAMBIARE. Insomma uno stile sui generis, una disinvoltura al limite della sfacciataggine.

Passo dopo passoIl 1° Settembre 2014, però, è arrivato il “Passo dopo Passo” (cliccare qui per visualizzare il sito). “Mille giorni sono il tempo che ci diamo per rendere l’Italia più semplice, più coraggiosa, più competitiva. Dunque, più bella”. Queste parole si possono leggere sul sito internet dedicato. Da cento a mille giorni e una scadenza, fine Maggio 2017, per fare un punto della situazione ed essere giudicato sul lavoro svolto. Niente più la corsa dei primi giorni, ma piano piano per arrivare gradualmente ai risultati. L’anno dopo le elezioni del 2018; e poi la sintesi finale e complessiva, nel 2023. Come tutti i leader dei paesi più civili che lasciano dopo due mandati. Non come i nostri politici di sempre che si sa quando iniziano e mai quando finiranno.

Insomma, una notevole capacità di rilanciare, addossando sempre agli altri, a quelli di prima, i rallentamenti e le riforme non fatte. L’interpretazione del cambiamento a sua immagine per uscire definitivamente da una condizione di impotenza nella quale la politica è impantanata da oltre 30 anni. Un’operazione politica di chiusura con il passato, un solco profondo tra prima e dopo di lui.

tweet 80 euro di RenziSui risultati finora ottenuti non voglio dilungarmi e non mi va di farlo. Sugli 80 euro sono stati versati fiumi d’inchiostro e va bene. Sulle riforme costituzionali ho espresso da tempo il mio pensiero. Uno sforzo enorme, tanto tempo impiegato, Parlamento bloccato e sedute fiume per modificare parti importanti della nostra Costituzione che meritano ben altro trattamento. Modifiche, tra l’altro, effettuate da quei parlamentari eletti con il Porcellum, dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale. Ma questo è un altro discorso.

Il bicameralismo esisteva anche quando l’Italia era nel boom economico, e il Senato, con tutti i limiti che conosciamo, è servito non poche volte a correggere gli errori dell’altra Camera. Il nuovo Senato che si prefigura non mi piace. Quasi un dopolavoro ferroviario in mano a 100 rappresentati di regioni e sindaci. Vedremo.

LavoroLa riforma del lavoro (“Jobs Act” non capisco il perché) è tutta in divenire e speriamo possa portare risultati importanti per le famiglie, l’economia e per i nostri giovani. La situazione non è bella, il disagio economico tocca una famiglia su 4 e un giovane su 4 non è né lavoratore né studente.

landini5Proprio molti di quei giovani, insieme ad altri tantissimi cittadini, che si mostrano indifferenti a ciò che succede nella società. Non si interessano di politica, e, in questo modo si disinteressano del loro futuro. Un grave errore che nuoce alla partecipazione e alla democrazia. Un fenomeno, nemmeno tanto poco evidente, che tende a limitare i diritti democratici della popolazione che se ne disinteressa. Un circolo vizioso che avvantaggia solamente i detentori del potere. E, paradossalmente, proprio quelli che questi cittadini vorrebbero eliminare dalla scena politica.

Per concludere, e nella considerazione che le condizioni dell’Italia non consentono facili ottimismi, non possiamo che sperare. Matteo Renzi continua a dire: “questo Paese lo salviamo, gufi o non gufi”. In fondo ha ancora davanti tre anni di lavoro. Nel 2018 tireremo le somme. Ad ognuno il suo giudizio.

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