Il primato della politica nella Commissione Europea

per Emanuele Cherchi
Autore originale del testo: Emanuele Cherchi

di Emanuele Cherchi, 28 ottobre 2018

Il prossimo anno ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e della Commissione Europea e vorrei sfatare un mito su questo organo: che è un organo di burocrati quando invece è un organo squisitamente politico.

Dal 1995 c’è la tradizione che il presidente della commissione sia un ex primo ministro di uno degli stati membri: Santer (Lussemburgo), Prodi (Italia), Barroso (Portogallo) e Juncker (di nuovo Lussemburgo).

Ad affiancare il presidente della Commissione ci sono 27 commissari di cui il più importante in teoria avrebbe dovuto essere l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la sicurezza. Questa carica è occupata dall’italiana Federica Mogherini, la quale è esponente del PD ed è stata eletta per due volte deputato e per un breve periodo si è trovata ad essere ministro degli esteri nel governo Renzi.

Primo vicepresidente della Commissione è Timmermans, olandese, ex ministro degli affari esteri dei Paesi Bassi.

Chiaramente trovo inutile elencare Commissario per Commissario gli incarichi precedenti (tipo Dombrovskis ex primo ministro della Lettonia, Moscovici ex ministro agli affari europei e poi dell’economia in Francia ecc.) ma mi preme rimarcare che essi hanno quasi tutti fatto una gavetta politica e non sono quindi da considerare burocrati anche se presiedono ad uffici simili ai ministeri dei vari stati nazionali.

Appurato che sono politici… chi li nomina? Anche qui è facile rispondere: li nominano i governi nazionali, uno per ogni stato, dunque anche la nomina è politica!

Per finire facciamo una carrellata degli ultimi rappresentanti dell’Italia in commissione europea: 1995-1999 Mario Monti (tecnico) ed Emma Bonino (radicale), 1999-2004 Romano Prodi (Ulivo), 2004-2008 Franco Frattini (Forza Italia), 2008-2014 Antonio Tajani (Forza Italia), 2014 (per circa tre mesi) Ferdinando Nelli Feroci (tecnico), poi ultima la Mogherini.

C’è inoltre da sottolineare che il parlamento europeo può scartare la proposta di uno stato a Commissario Europeo: la cosa è rarissima ma Rocco Buttiglione, politico italiano di estrazione centrista con idee arretrate sui diritti civili fu proposto da Berlusconi nel 2004 come commissario ma fu bocciato nonostante l’appoggio di tutto il PPE.

Mi sembra dunque ora di finirla nel dire che la Commissione non rappresenta i cittadini europei quando è composta da politici e agisce in conformità a regole stabilite nei trattati (anch’essi politici) e di concerto con il Parlamento di Strasburgo e dei vari eurogruppi di primi ministri e di ministri dei vari stati.

Che poi l’elezione dei commissari sia di secondo grado, ricordo che anche le province italiane sono nominate senza l’intervento dei cittadini e il governo italiano, come la commissione europea, riceve il voto dal parlamento ma non è scelto dai cittadini: non mi sembra infatti che gli elettori abbiano votato l’alleanza Lega – 5 Stelle e che quest’ultimi abbiano designato al governo le persone che avevano inizialmente proposto.

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