Il Popolo Cubano Marcia per la Sovranità: Un Grido Contro il Blocco e l’Ingiustizia
Il 20 dicembre 2024 il lungomare dell’Avana si è trasformato in un oceano di voci, bandiere e determinazione. Il popolo cubano ha risposto all’appello del Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, dimostrando ancora una volta la sua indomita volontà di resistere al blocco economico, commerciale e finanziario.
Questa marcia combattente non è solo una manifestazione di protesta: è un simbolo di resistenza, un’espressione di dignità collettiva e un atto di sovranità in difesa di un progetto politico e sociale che ha posto il popolo al centro del proprio cammino. L’Avana, con la presenza del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz e delle principali autorità del paese, ha ribadito che il blocco non ha solo un costo economico, ma è un attacco alla dignità e ai diritti fondamentali di milioni di persone.
Il Blocco: Un Crimine Contro l’Umanità
L’assedio economico contro Cuba, che dura ormai da oltre sei decenni, rappresenta una delle più gravi violazioni dei diritti umani della nostra epoca. Le restrizioni, intensificate negli ultimi anni con il permanere di Cuba nella lista unilaterale e illegittima degli Stati sponsor del terrorismo, soffocano l’economia cubana, soffocano l’accesso a beni essenziali e impediscono lo sviluppo del paese.
Dietro ogni embargo c’è un crimine sociale: ospedali privi di medicina essenziali, scuole che devono far fronte a carenze materiali, famiglie separate da restrizioni sui viaggi. Eppure, nonostante questa guerra economica, Cuba continua a mantenere alti i suoi standard di educazione, salute e solidarietà internazionale
Il blocco non ha solo una dimensione economica, ma anche politica e sociale. Impone un isolamento forzato, impedendo la partecipazione attiva di Cuba in molteplici spazi internazionali, ostacolando lo sviluppo tecnologico ed economico dell’ isola.
La Resistenza del Popolo Cubano
Questa marcia, svoltasi nel cuore del Malecón avanero di fronte all’Ambasciata degli Stati Uniti, non è stata solo un grido di protesta, ma anche un atto di affermazione politica e identitaria. Con slogan come “Abbasso il blocco!”, “Cuba non è terrorista!”, migliaia di uomini, donne, giovani e anziani hanno camminato insieme, testimoniando il loro patriottismo eroico.
Díaz-Canel ha sottolineato l’importanza storica di questa mobilitazione, dichiarando che il popolo cubano, con il suo coraggio e la sua fermezza, sta dimostrando al mondo che non cederà mai ai ricatti dell’imperialismo.
Un appello alla solidarietà internazionale
Di fronte a questa realtà, è urgente che i movimenti progressisti e di sinistra di tutto il mondo intensifichino la solidarietà con Cuba. Non possiamo permettere che una nazione che ha dato così tanto al mondo in termini di solidarietà, dalle missioni mediche internazionali all’appoggio ai movimenti di liberazione, venga strangolata economicamente per mano imperialista e neocolonialista.
Ogni voce che si unisce alla lotta contro il blocco è un passo verso la giustizia. Ogni mobilitazione, ogni denuncia, ogni iniziativa a favore di Cuba è un atto di ribellione eroica per la sovranità e integrità dei popoli in lotta.
La solidarietà internazionale con Cuba deve essere vista come una battaglia per la giustizia sociale e per il rispetto dei diritti sovrani dei popoli. È un dovere di tutte le forze progressiste che si oppongono fermamente a qualsiasi politica di aggressione che cerchi di piegare una nazione al fine di minarne la sua sovranità e integrità.
Conclusione
La marcia del popolo cubano è un monito per il mondo: la dignità di un popolo non può essere soffocata. È una lezione di resistenza e coraggio in un’epoca in cui le disuguaglianze globali e l’arroganza imperialista minacciano la pace e la giustizia internazionale
Il grido che si è levato dall’Avana, “Presidente Biden, tolga Cuba dalla famigerata lista!”, deve risuonare in ogni angolo del pianeta, ricordandoci che la lotta per Cuba è anche la lotta per un mondo più giusto, equo e solidale. Non possiamo permettere che il blocco continui a opprimere Cuba. Unire le forze contro l’imperialismo è essenziale per costruire un mondo multipolare di pace e prosperità.