Il pessimismo intelligente sulla disfatta della pace

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Elena Basile
Fonte: Il Fatto Quotidiano

Il pessimismo intelligente sulla disfatta della pace

Lo sapevamo. Saremmo dovuti essere preparati all’Europa nazifascista che è funzionale alla maggioranza Ursula bellicista e fanaticamente atlantista che trionfa. Che Macron non abbia paura. Le Pen al governo eseguirà la sua agenda come Meloni quella di Draghi. Gli elettori continueranno a premiarla. L’assaggio di poltrone e prebende da spartire li convincerà che non c’è alternativa.

Il dissenso frammentato e perdente non è una novità. Ciascuno guarderà ora il suo orticello spazzato via dalla tempesta. I vincenti Avs sono una strana coalizione di verdi e pacifisti, ma alleati dei confratelli guerrafondai tedeschi, che eleggono una indagata divenuta emblema della difesa violenta della sinistra contro i fascisti. Nessuno ha pensato di candidare Assange. L’astensionismo resta il primo partito. In Italia si governa con una minoranza. Conte viene penalizzato dagli astenuti al Sud, anche perché il suo pacifismo è apparso tardivo. Lanthimos, in un film a volte sublime a volte inutilmente postmoderno e commerciale, Kind of kindness con attori magnifici quali Emma Stone e Willem Dafoe, narra un’umanità cinica e delirante, incapace di sentimenti ma in grado di smaniosi accoppiamenti sessuali, mitomane e paranoica. Sicura dei risultati scadenti, ho preferito immergermi in un film distopico e, viste a mezzanotte inoltrata le cifre del disastro, l’amara disperazione del film non mi ha abbandonato.

La via delle armi all’Ucraina, la via del massacro degli innocenti, è consolidata. Il filmato della strage israeliana nel campo profughi di Nuiserat attuata con la complicità statunitense è reperibile in Rete: 200 palestinesi, donne e bambini in un mercato affollato, trucidati senza pietà, 400 feriti trasportati e ammonticchiati sul pavimento in un misero e inefficace ospedale. In prima pagina, i giornali più letti delle democrazie europee celebrano solo la bella Noa che torna a casa. Lo sapevamo, era una sconfitta annunciata, ma lo sgomento persiste. Torna il nazifascismo, ma la notizia più mostruosa è che, diversamente dagli anni 30, a fronteggiarlo vi sono un liberalismo e un socialismo che hanno perso l’anima, svuotati dei contenuti che appartenevano a una meravigliosa tradizione del dopoguerra basata su cultura, diritti senza doppi standard, giustizia sociale, antimilitarismo e antinazionalismo. Guardate gli epigoni! Hanno inventato il nuovo nazionalismo occidentale: l’appartenenza cieca al campo atlantista, l’odio delirante per i russi, la menzogna bellicista che distrugge l’Ucraina e massacra una generazione di diciottenni, la complicità con la pulizia etnica a Gaza, la doppia morale di stampo nazista per la quale la vita di un israeliano vale molto i più di quella di un palestinese.

Hanno vinto i media e la loro grigia uniforme narrativa basata sulle veline dei servizi ricopiate da tre agenzie di stampa internazionali. Chi sa e comprende l’orrore resta a casa annichilito. Non vedremo Odifreddi e La Valle al Parlamento europeo, ma Salis e Vannacci e non saranno i peggiori. Sabrina Pignedoli, parlamentare 5stelle che ha avuto il coraggio di posizioni chiare sulla Palestina, su Assange e sulla pace sembra sia stata eletta. Rendo omaggio a tutti coloro che hanno militato per la pace, ai cittadini di cuore e cervello che grazie alle iniziative dei 5 Stelle, di Santoro, di Democrazia sovrana, di Rifondazione comunista, hanno voluto mostrare di esser vivi e hanno spinto la pietra di Sisifo sopra la montagna. Grazie a Ginevra Bompiani, che alla sua tenera età è combattiva e fiduciosa come un’adolescente.

Ora tuttavia è il tempo delle analisi e dei numeri. È il tempo del pessimismo dell’intelligenza. Bisogna esaminare le contraddizioni nel partito unico e nel pensiero unico, nelle quali è ancora possibile inserirsi difendendo i diritti degli astensionisti inconsapevoli, unendo la battaglia sulla pace a quella per una trasformazione del capitalismo finanziario impazzito che ha distrutto ogni forma di aggregazione e di militanza, i corpi intermedi, lasciandoci in balia dei media e delle marionette del politichese. È il tempo dell’unità. Già nel Parlamento europeo: chi entra nei socialisti europei abdica alla battaglia principale: quella per la pace. Netanyahu salva il futuro politico con la complicità statunitense. La guerra continuerà non solo in Palestina, ma si estenderà forse al Libano. L’escalation in Ucraina aumenta di giorno in giorno con rischi mai affrontati in passato. L’ex diplomatico Stefanini afferma che la difesa di Kiev è difesa dell’Europa perché l’Ucraina è candidata alla Ue. Potrebbe spiegarci come questo Paese fallito, corrotto, che non ha partiti di opposizione, ha rinunciato alle elezioni e instaurato la legge marziale rispetti i requisiti? Se avessimo optato per la sua neutralità e applicato gli accordi di Minsk non avremmo sulla coscienza i giovani ucraini. Lanthimos ha visto giusto: la ragione è persa, resta un cinismo delirante.

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