Il nodo irrisolto dei “premi” ai dipendenti

per Gian Franco Ferraris

Ho chiesto ad Araldo Spairani la propria opinione sulla riforma della Pubblica amministrazione tanto pubblicizzata dal governo Renzi e furtivo (senza autorizzazione) pubblico la sua risposta.

Araldo Spairani: In questo link (sotto l’articolo di Il Sole 24 Ore) troverai la questione salario accessorio che dovrebbe essere regolamenta anche per i fatti accaduti a Firenze (Renzi) e a Roma (Alemanno) che hanno portato alla lotta i dipendenti pubblici perché secondo la normativa messa in essere da Brunetta dovrebbero restituire i premi percepiti (a Firenze sono circa 130 euro mensili). Però per il momento sul PI, è discutere sul nulla. Il Decreto è facile che subisca molte modifiche.

Ora vado controcorrente e faccio un’affermazione che a tanti non piacerà (è il mio pensiero). Credo che la riduzione dei permessi Sindacali sia una cosa ottima, anche se all’apparenza sembra liberticida. La mia esperienza vissuta a tempo perso levato alla famiglia nel Sindacato mi ha fatto capire che moltissimi (i più) usufruivano dei permessi solo per farsi come avviene in politica i fatti propri. Io fui eletto “nominato” (legge Cencelli anche in questo caso) membro aggiunto della Segreteria Provinciale del Sindacato Ferrovieri (CGIL) a 28 anni nel 70. Dopo tre/quattro mesi per mia volontà e non volendo diventare come gli altri (non tutti per fortuna) un mestierante, mi dimisi dall’incarico e ritornai sul posto di lavoro dove ASSIEME ai compagni si studiavano le strategie per migliorare le nostre condizioni lavorative. Condizioni che provavo sulla mia pelle e perciò SENTITE. Dedicai tutto il mio tempo libero al contatto umano con i miei colleghi e, devo dire (AG ne usufruii anch’io quando l’Azienda mi chiamava per le trattative) che questo mi fece maturare e RISPETTARE da tutti i colleghi anche quelli che aderivano ad altri Sindacati. Credo che si possa perciò fare benissimo il Sindacalista avendo meno permessi, e mettendoci un poco di più d’idealismo e di fatica, in caso contrario anche il Sindacato (sta già avvenendo) sarà considerato una casta.

—– di seguito riportiamo l’articolo di Stefano Pozzolisu Il Sole 24 ore – 16 giugno 2014

Nelle bozze di riforma del pubblico impiego c’è, ad oggi, un grande assente, cioè la regolamentazione dei fondi integrativi del personale. Eppure, anche solo il fatto che a metà maggio sia stata emanata sul tema una circolare a firma congiunta di ben tre ministri dimostra il caos generato, più che dal tentativo di “sanatoria” del «Salva-Roma» ter, dai comportamenti scoperti nelle ispezioni della Ragioneria generale: ogni volta che i servizi ispettivi vanno a controllare il trattamento erogato in un Comune, si scoperchia un vaso di Pandora, fatto Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/Aed1tg

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