Il declino dell’Italia è colpa nostra

per Gian Franco Ferraris

di Gian Franco Ferraris

Otto anni fa i tedeschi avevano individuato Alessandria come importante nodo ferroviario dove far arrivare i loro treni con auto al seguito. Si chiamava Autozug, lo scopo era agevolare la fruibilità turistica dei tedeschi in Italia: Toscana, Liguria, Piemonte, città d’arte e sud della Francia.
Per siglare l’accordo la Regione Piemonte con altri enti locali (all’epoca ero presidente dell’azienda del Turismo di Alessandria) organizzò una cena ad Amburgo, a nostre spese.  A quella cena parteciparono due tedeschi in rappresentanza della Germania e delle ferrovie tedesche, mentre noi italiani eravamo più di 100 persone: assessori, banche, ferrovie, camera di commercio, albergatori e giornalisti al seguito. Al tavolo principale con i due tedeschi c’era un tale affollamento che non ci fu posto per l’interprete che era pure esperto di turismo, per cui il dialogo era piuttosto ridicolo.

I tedeschi ci guardavano con benevola compassione e quando venne il mio turno di parlare ero rosso di vergogna e mi limitai a dire che invidiavo la loro legge elettorale e che i turisti dalle nostre parti potevano godere della cucina geniale, delle zuppe delle nostre nonne che avevano tolto la fame a tutti gli eserciti del mondo. Tornati in Italia, i giornalisti fecero reportage molto favorevoli. Molti risero o derisero il mio intervento fuori tema.

Le ferrovie italiane discussero a lungo di diritti: la proprietà dei binari, della stazione ecc. e Moretti si lamentò che nella pubblicità le ferrovie italiane dovevano avere la stessa visibilità di quelle tedesche (!?) che organizzavano il viaggio portandoci turismo di qualità.Più volte mi sono chiesto l’entità dello stipendio di Moretti ed ho avuto solidarietà sincera per i pendolari italiani. Dopo qualche anno Autozug fallì, temo non per responsabilità tedesca.

Io sono fermamente convinto che la politica di austerità europea è una politica sbagliata che porta alla povertà moltitudini di persone e che non possiamo pagare l’abnorme debito pubblico causato dalle nostre classi dirigenti.
Tuttavia, mi chiedo come possano reagire i tedeschi all’idea di dilazione del nostro debito dopo tutti gli sprechi che abbiamo fatto. In compenso la Germania potrebbe “rubarci” Moretti per far funzionare le ferrovie tedesche.
Ricordo infine che l’Italia è da anni al quinto posto nelle presenze turistiche,  nonostante abbia il paesaggio più gradevole e la maggior parte dei beni architettonici del mondo. Ovvero, non siamo competitivi, neanche in un settore dove abbiamo risorse naturali perchè il turismo è stato trattato come un ripiego e non per quello che è: un settore industriale vero e proprio. Peraltro, Pompei cade a pezzi, l’industria italiana ha impianti tecnologici obsoleti, abbiamo scelto la via degli sprechi invece di quella degli investimenti, ecc., e a pagarla sono in primo luogo le persone che hanno lavorato e che sono i meno responsabili dello sfascio.

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1 commento

Emanuele 2 Giugno 2014 - 17:28

Mentre Nerone canta Roma brucia”, di chi è la colpa di tutto quello che succede? Con un debito del 130% Renzi apre i cordoni della Borsa, cosa succederà quando lo spread riinizierà a salire come il debito? Non riusciamo a tener fede all’impegno del 3% cosa succederà quando dovremo passare al Fiscal Compact?

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