Il Covid e il mondo di Lor Signori

per Gabriella
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Il Covid e il mondo di Lor Signori
Siamo ancora nel pieno dell’incendio mondiale. Eppure, chi se lo può permettere, ha la testa puntata altrove. Alla Versilia, per esempio, che dice “Repubblica” è sold out. Ma già nelle settimane scorse a Dubai si vedevano passeggiare i “migliori”, “i meritevoli”, liberi come l’aria, mentre qui al massimo si gironzola vestiti da runner nei pressi di casa. Se c’è una cosa che nessun Covid, nessun lockdown, nessuna zona rossa rinforzata, tanto meno le terapie intensive vicine alla saturazione potranno mai cancellare, sono le differenze tra chi vive in alto nei redditi e nei fatturati, e chi invece annaspa giù in basso. Questi ultimi potranno al più aspirare ai luoghi affollati del turismo di massa, della folla ammucchiata, delle pizzerie strapiene, delle spiagge incasinate, della caciara globale. Gli altri invece, paracitando Sabina Guzzanti, saranno sempre una spanna avanti (o più su) con le “loro” cliniche, i loro medicinali, i loro mari, le loro montagne, le loro vacanze, le loro navi, i loro aerei, e poi i loro uffici legali, le loro magistrature, le loro polizie, magari persino le loro carceri. C’è un solco profondissimo che divide le varie umanità, perché non c’è un’unica natura umana. Capita che qualcuno ci cada dentro a quel solco o riesca a scavalcarlo. Ma è raro. Il più delle volte mentre tu armeggi per prenotare in pieno Covid una settimana a Milano Marittima, compatibilmente alle ferie e ai nonni da badare, Lor Signori sono appena tornati in villa da una vacanza in Bahrein con il loro cagnolino al guinzaglio. Sapevatelo.
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