Il coronavirus politico e la riscossa dei soliti noti
È iniziato ufficialmente il coronavirus politico. I segnali sono palesi, a partire dalla “Virusopoli” avviata da chi vorrebbe chiarezza sulle modalità con cui i loro parenti sarebbero stati (mal)curati. In Italia, scampato il pericolo, si passa quasi sempre alle carte bollate. Lo dico con tutto il rispetto per chi ha perduto i propri cari in modo orrendo, senza nemmeno poterli salutare un’ultima volta. Lo dico con tutta la pietà e il dolore personale verso chi ha pianto il padre, la madre, un fratello, un nonno. Il mio ragionamento è generale: alla tragedia segue sempre, a un certo punto, la rivalsa giudiziaria, che stavolta andrebbe a indirizzarsi proprio contro gli operatori sanitari assediati per mesi dal virus e in prima linea davanti al Covid nelle condizioni estreme che sappiamo (non venivano applauditi dai balconi ogni giorno?). Lavoratori che, in futuro, molto probabilmente ci penseranno un po’ prima di prendere un’iniziativa personale o di cura senza copertura “burocratica”. Nel frattempo saranno obbligati a farsi un’assicurazione e forse a demotivarsi.
Che il coronavirus politico sia già partito, lo vediamo anche dall’indagine della magistratura bergamasca e dal risalto che le viene dato sui media. Conte, Lamorgese, Speranza pare debbano presto riferire sul loro operato. Lo faranno senz’altro nel modo migliore, ma intanto il segnale verso l’opinione pubblica dato dalle notizie stampa è chiarissimo. Siamo alla resa dei conti: i contagi sono diminuiti, la crisi economica è forte, dunque serve una svolta. Tranquilli: non sarà Colao a scollinare, impallinato non appena ha messo la testa fuori dal suo comitato, ma un altro governo, di “capaci” stavolta, di tecnici bravi, che rispondano al mondo delle imprese e che facciano di tutto per spingerle nella ripartenza. Il clima sta cambiando nettamente, se non ve ne siete accorti, e i soliti noti sono già alla riscossa. La destra non parteciperà nemmeno agli Stati generali, per non “contagiarsi” e per mantenersi polemicamente “pura”. Altri lo faranno tracciando le distanze. Un motivo in più per renderli un’occasione vera (non perduta) di discussione.
Il governo ne potrà uscire bene (come spero), se assumerà il Piano Colao a contrasto, se farà proposte e contro proposte coraggiose, che intervengano sui problemi veri emersi nella crisi Covid: rilancio dell’economia, guardando la base della piramide, e del settore pubblico, invertendo la tendenza di questi decenni a smantellarlo. Mi chiedo solo: ma perché la Mazzuccato, invece, di prendere le distanze, non ha lavorato a un contro piano? Era lì per far valere certe ragioni dell’economia e della società, non per alzare le mani dinanzi a proposte inaccettabili. Nel mio piccolo, non vorrei più sentire la locuzione “No Burocrazia”, che non vuole dire nulla. La PA funziona male non perché le procedure siano arzigogolate e siano tutti dei fannulloni, ma perché non ha più strumenti, personale, funzionalità, motivazioni, fiducia per assolvere il proprio compito, perché in questi anni (con la scusa No Burocrazia) è stata spogliata, anzi denudata di una infinità di risorse, dirottandole verso il settore privato.
Se avessimo avuto un comparto pubblico forte, avremmo avuto una sanità in grado di reggere meglio l’urto del virus (con meno morti), una scuola che oggi non avrebbe certo bisogno del plexiglass o di 30.000 insegnanti in più, uffici che avrebbero risposto più efficientemente alle sollecitazioni sulle procedure di sostegno economico e di cassa integrazione. Non si può tagliare tutto e poi esigere che si poggi il culo comunque sul sedile di una Ferrari. Donde il mio pessimismo? Dal fatto che si comincia già a inveire giudiziariamente contro gli infermieri e i medici, non verso i vertici politici regionali, che anzi indicano nel governo i colpevoli (con che faccia!). E dal fatto che si aprono (e si enfatizzano) battaglie legali proprio contro la sanità pubblica e i suoi operatori, e quindi contro Willy il fattorino invece che contro il CEO aziendale. Deja vu, insomma. Magari fosse solo il Piano Colao il problema: lo dico ai tanti che si stracciano le vesti.