di Luigi Altea
E’ un’antichissima trovata quella di scegliere damigelle bruttine, affinché la sposa appaia più bella, o meno racchia.
Si dice che certe principesse, a teatro, sedessero accanto a delle scimmie, per apparire splendenti…
Limitato e finalizzato all’aspetto fisico, l’espediente appare ingenuo e perfino innocente…
Quando, invece, è praticato sul merito delle competenze, nelle aziende, nelle professioni, nelle istituzioni, nei luoghi di comando e di governo, si tratta di una volgarissima astuzia, che avvantaggia il furbo di turno, ma provoca dannose ricadute per la collettività.
Matteo Renzi, sotto questo aspetto non ha innovato un bel niente, ed è stato ed è, anzi, attentissimo nella selezione di chi deve reggergli lo strascico…
Se non fosse una cosa seria, sarebbe divertente immaginare a quale emerito pirla stia pensando, per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.
Le personalità che potrebbero fargli ombra stanno facendosi da parte… per mancanza di requisiti, per manifesta inidoneità renzista.
Per ostentare la sua “grandezza”, Renzi ha bisogno assoluto di un contesto…
E’ il contesto il protagonista di questi tempi oscuri, il vero responsabile della collettiva illusione, dell’interminabile gioco di prestigio che tutto deforma e tutti inganna…
E’ il contesto che riesce a trasformare dei calzoncini corti, indossati da Renato Brunetta, in pantaloni lunghi…
Ecco perché chi si oppone a Renzi deve far di tutto per cambiare il contesto. A cominciare dal Colle più alto.