Fonte: facebook
di Michele Pizzolato – 24 febbraio 2015
Perché si critica Renzi. Ovvero critica da SMS al programma economico renziano del tagliare la spesa per (non riuscire nemmeno a) tagliare le tasse… le assurdità delle scelte di governo.Il circolo vizioso delle politiche di taglio della spesa in periodo di crisi (austerità in salsa italiana).
In via generale, e quindi anche in Italia, il taglio della spesa pubblica in periodo di crisi genera almeno 3 macro conseguenze recessive:
– in assenza di investimenti privati (crisi) il taglio della spesa riduce la domanda interna e accresce il rischio di fallimento delle imprese per assenza di mercato. Il credito alle aziende – accrescendosi il rischio fallimento – si prosciuga;
– la disoccupazione aumenta, provocando ulteriore calo della domanda: in contesti di alta disoccupazione giovanile (come in Italia) la prolungata disoccupazione ad elevata scolarizzazione riduce la produttività del lavoro, limitando la possibilità di cogliere opportunità da esportazione;
– la riduzione della spesa pubblica, riduce la domanda interna e contribuisce ad accentuare la deflazione già in atto. E la deflazione comporta un aumento dell’onere reale del servizio sul debito. I tassi di interesse sul debito, in periodo di crisi con debito alto, rimangono quindi relativamente più alti per attrarre capitali.
Le conseguenze sono – sul piano economico – recessione e aumento del rapporto debito/PIL, causa depressione del PIL, e aumento della tassazione compensativa; sul piano redistributivo la riduzione della spesa pubblica in periodo di crisi sfocia in un trasferimento netto di risorse a vantaggio della rendita finanziaria via interessi sul debito.
Tutto ciò, in salsa italiana, aggravato da un debito così alto frutto non di una spesa disallineata dal resto d’Europa ma da entrate comparativamente strutturalmente più basse frutto dei peculiari livelli di evasione, elusione, nero, criminalità. Per questo, in un paese che potrebbe trarre le risorse da spendere nella crescita da lotta senza se e ma all’evasione, elusione, nero, corruzione economica e politica, tagliare la spesa pubblica per (non riuscire nemmeno a) tagliare le tasse, in un periodo di crisi, è una assoluta assurdità recessiva che va a vantaggio della sola rendita finanziaria.
Da noi poi il PD renziano ci si mette d’impegno:
– tagliano la spesa pubblica e – contestualmente – permettono i licenziamenti facili senza giusta causa, precarizzando tutto il mondo del lavoro;
– operano interventi di depenalizzazione dell’evasione e dell’elusione fiscale, voluntary disclosure, riducono i tempi dell’accertamento fiscale (16 miliardi a rischio).