di Marco Rosichini, 6 luglio 2018
La degenerazione politica di stampo nazionalista cui stiamo assistendo richiede la presenza di un’opposizione di sinistra alternativa sia al liberismo della third way, sia al rossobrunismo pentaleghista; in una formula piuttosto semplicistica ma, a mio avviso, esauriente, serve una sinistra liberale, sufficientemente europeista e marcatamente costituzionale, una sinistra liberale che possa salvaguardare le libertà individuali dinanzi ad una destra sociale che, nel nome della presunta legittimità derivante dalla volontà popolare, è disposta ad accantonare i diritti individuali, civili per far spazio ad una visione estremizzata ed anacronistica dei diritti sociali, secondo una concezione “dispotica” della democrazia.
Una sinistra che voglia invertire i rapporti di forza europei attraverso la creazione di un assetto federale, per creare un’Europa più solidale, comunitaria e meno burocratica e finanziaria. Una sinistra marcatamente costituzionale, che faccia dell’implementazione della Costituzione un dogma e non un refrain retorico. Una sinistra che dica no alle guerre di conquista coloniali e tuteli i diritti umani (a cominciare dagli immigrati e dalle condizioni vergognose dei lager libici) . Una sinistra meno radical chic che faccia della difesa degli ultimi, dei più deboli, dei diversi il proprio vessillo programmatico. Solo così, attraverso un radicale “revisionismo” contenutistico, la sinistra potrà tornare ad essere attrattiva e competitiva dinanzi al ripiegamento nazionalistico.