I presciolosi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
Fonte: facebook

di Alfredo Morganti – 6 agosto 2014

Si fa presto a dire che, tolto di mezzo il Senato, le decretazioni viaggerebbero più veloci. Certo, non ci sarebbe più la necessità di letture plurime, di iter zigzaganti, di procedure più articolate. Ma se il problema fosse solo questo, eliminiamo pure il monocameralismo allora, e vedrete che le decretazioni viaggerebbero alla velocità della luce. Basterebbe la firma del Capo et voilà, la decisione diventerebbe legge dello Stato. Certo, pochi calcolano che, più è istantanea la produzione legislativa, meno sarebbe accurata e più sarebbe arruffona e opaca, capace soprattutto di veicolare surrettiziamente interessi ristretti e temi sempre più oscuri alla grande massa dei cittadini, già poco informati adesso immaginiamoci dopo. Questione di contrappesi, di controlli, di vigilanza. Venendo a mancare un iter articolato e garantista, si aprirebbero le porte agli appetiti più disparati, che lascerebbero sui disegni di legge e sui decreti segni tangibilissimi. Pochi arrivano a comprendere che la velocità, la semplificazione, l’impazienza, la fretta, l’incompetenza producono errori e strafalcioni se va bene, nonché mostri giuridici veri e propri se va male. Credo che facciano più bene alla democrazia i controlli che gli atti. Questi ultimi ci sono pure in un regime, i controlli e le procedure trasparenti, invece, solo in democrazia.

Sicché, quando avranno appiattito e ‘verticalizzato’ totalmente la nostra democrazia (sempre che ci riescano) sarà lampante a tutti che non era quello il problema. Semmai l’articolazione dei controlli e degli iter era la garanzia per tutti, la garanzia democratica, che problemi veri non ne sorgessero. Se il motore di un’automobile non funziona, non è che lo si smonta e lo si getta via montando al suo posto i pedali, pensando che pedalando la qualità e l’efficacia del mezzo restino le stesse. No. Si fa più fatica e non si va da nessuna parte. E allora si ripara il motore, semplice. Si cambiano i pezzi che non girano più, si innovano certe parti, lo si lubrifica, si mette carburante, ma non si resta a piedi pensando che così si andrebbe più veloci. Perché è questo che pensano di fare: ‘sciogliere’ pian piano le istituzioni in una brodaglia, verticalizzare il potere, rendere l’approvazione dei decreti una specie di vertigine istituzionale. Non si capisce che il monocameralismo funziona se crescono i controlli, non se cessano, se si articolano iter e contrappesi, non se tutto diventa blandamente operativo. Opaca routine. Poi, se pure la legge elettorale consegna tutto, mani e piedi, a chi vince (persino le figure di garanzia), quella sola camera composta all’incirca da nominati e fedelissimi, assumerebbe l’aspetto di una clava in mano al Capo o a chi per lui. Una specie di asso pigliatutto, e chiss’è visto s’è visto. Tutto più veloce, in sostanza, ma tutto più opaco, più oscuro, fuori controllo per i cittadini, e secondo me pure di pessima qualità tecnica, non solo democratica.

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.