I pianificatori al governo: l’escalation degli annunci

per Gabriella
Autore originale del testo: Alfredo Morganti
I pianificatori al governo: l’escalation degli annunci.
Fateci caso. Il governo ha sempre dei “piani”, che i media enfatizzano e rilanciano continuamente. È una specie di rumorosa escalation. C’è un “piano” per produrre in casa i vaccini, c’è un “piano” per sostenere le regioni inadempienti nella pratica delle vaccinazioni (fondamentalmente quelle di destra), c’è un “piano” per aumentare le dosi di somministrazioni giornaliere, c’è un “piano” per potenziare la logistica, ce n’è un altro per coinvolgere in modo massiccio nelle vaccinazioni i farmacisti, i medici familiari, i pediatri, chiunque. E ogni volta i numeri ballano. Oggi c’è anche un piano per “scuotere l’Europa” (cit. Repubblica-EIAR).
“Piano” significa previsione per un’azione futura. Il problema è che poi non sappiamo più nulla dell’azione futura stessa, e che in pratica ci si muove ancora nell’ambito della programmazione del vecchio esecutivo Conte e dell’ex commissario Arcuri. Il ministro Speranza, che non compare mai quando si tratta di magnificare “piani”, ma che lavora sul concreto delle cose, è l’unico davvero sulle barricate, con uno stile di governo sobrio, in assoluta continuità con la precedente esperienza di governo. Quello che colpisce è l’armamentario comunicativo messo in campo dal nuovo esecutivo: ogni sospiro emesso dal premier o da Figliuolo diventa un uragano mediatico, ogni gesto viene amplificato dalla stampa di regime come liberatorio e geniale. Una modalità informativa quasi mussoliniana.
Guardate che questa attenzione nevrotica verso la comunicazione, enunciando piani che stentano a diventare azioni, è tipicamente di destra, mica di sinistra. Se date un’occhiata alla graduatoria delle vaccinazioni regionali per gli over 80, le regioni di destra sono tutte in coda, troppo impegnate sui condoni oppure ad amplificare le richieste delle “categorie” per gettare un occhio sulle vaccinazioni e sulle cure. La Sardegna, per dire, che esige un certificato di vaccinazione per chi viene da fuori confini, e sembra tutelarsi dal Covid, in realtà vaccina i propri residenti più anziani alla velocità di una lumaca, altro che tutele: solo i 2,5% degli ultraottantenni hanno già ricevuto la loro dose. Ecco la destra vera oltre la richiesta di condoni e tagli alle tasse. Non sa nemmeno cosa sia la cura.
È per questo che la comunicazione viene intesa non in termini istituzionali, per rafforzare le attività di governo, ma al posto di queste. Chiacchiere pubbliche e vizi privati, quelli di chi pensa più agli sghei o al danè che alla salute pubblica. In mezzo a questo bailamme Speranza si dà da fare con la consueta sobrietà, sovrastato nel suo lavoro dai “piani” continuamente enunciati dell’esecutivo, di cui la stampa poi favoleggia come se fossero già reali e non invece annunci salvifici, miracolistici, mitologici. Si conta sul fatto che le persone, se sono sollecitate in modo esagerato, credono infine reale l’immaginario comunicativo e danno corpo alle favole. Forzate in questo anche dai microfoni EIAR sempre accesi di “Repubblica”.
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