I partiti di carta e i soldi europei

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

I partiti di carta e i soldi europei

Dice: i partiti non esistono più. Non è vero. I partiti oggi hanno la forma cartacea o mediatica in genere, e tutti i giorni fanno politica bombardando a tappeto l’opinione pubblica. Normale che finisse così, visto che la politica ha pian piano assunto la forma della comunicazione. Inevitabile, quindi, che la comunicazione vera e propria si ergesse a padrona e tentasse di esautorare i veri e propri soggetti politici (ben lieti, a loro volta, di tramutarsi in soggetti mediali). Non è che divenendo ancella dei media la politica pensasse di salvarsi, eh!

Questa è la cornice. Il quadro è ancora più deprimente. Tutta (o quasi) la stampa e tutta (o quasi) l’informazione è unita nel prendere a testate il governo. Il tentativo è quello di spezzare l’alleanza PD-5stelle, per non si sa quale esito immediato: governo tecnico, governo istituzionale, governo di centrosinistra senza numeri in Parlamento, elezioni anticipate, la rivolta sociale, Pinochet? C’è una linea renziana, che serpeggia tra le righe, che ripete instancabilmente come i 5stelle siano di destra e che si deve invece tornare al centrosinistra (quale?). L’obiettivo palese sono i soldi europei (TUTTI i soldi europei), l’intento è la loro veloce ridistribuzione alle classi dirigenti, sperando in un vago traboccamento di qualche spicciolo verso la sanità e la scuola (ma non è detto, vediamo). Gli editori impuri su questo non molleranno di certo.

Il destino del Paese interesserà almeno sinché vi saranno risorse da arraffare, dopo di che l’Italia potrà essere tranquillamente riconsegnata a chiunque se ne voglia impossessare, senza più remore, anzi molto laicamente. Gli avventurieri della politica contano di riemergere sani e salvi alla fine di questo “Monopoli”, possibilmente senza andare in galera, anzi portandosi a casa Parco delle Vittoria o Viale dei Giardini. Nel frattempo l’Italia sarà stata terreno di scorribande, per essere restituita ancora più divisa e diseguale di oggi. Seguirà una fase di calma, dove giornali e informazione torneranno sazi al gossip e alla chiacchiera. A meno che la sinistra, dovunque si annidi, batta un colpo. È troppo sperarlo?

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