I GRANDI E CORAGGIOSI GUERRIERI PER PROCURA OCCIDENTALI SI LAMENTANO DELLA CODARDIA DELLE TRUPPE UCRAINE

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Caitlin Johnstone
Fonte: caitlinjohnstone.com.au
Url fonte: https://caitlinjohnstone.com.au/2023/08/19/big-brave-western-proxy-warriors-keep-whining-that-ukrainian-troops-are-cowards/

I GRANDI E CORAGGIOSI GUERRIERI PER PROCURA OCCIDENTALI SI LAMENTANO DELLA CODARDIA DELLE TRUPPE UCRAINE

Insieme alle continue notizie che la controffensiva ucraina iniziata a giugno non sta andando come sperato, il New York Times ha pubblicato un articolo intitolato “I morti e i feriti della guerra in Ucraina sfiorano i 500.000, secondo i funzionari statunitensi“.

Il New York Times riferisce che gli sforzi ucraini per riconquistare il territorio occupato dalla Russia si sono “impantanati nei fitti campi minati russi sotto il fuoco costante dell’artiglieria e degli elicotteri” e che le forze ucraine hanno cambiato tattica usando “l’artiglieria e i missili a lungo raggio invece di avanzare nei campi minati sotto il fuoco nemico”.

Poi l’articolo si fa davvero inquietante:

“I funzionari americani temono che questa modifica della tattica ucraina finisca con l’esaurire le preziose scorte di munizioni, il che potrebbe favorire il presidente russo Vladimir V. Putin e svantaggiare l’Ucraina in una guerra di logoramento. Ma i comandanti ucraini hanno deciso che il cambio di tattica ha ridotto le perdite e preservato la loro forza di combattimento in prima linea.

“I funzionari americani temono che l’Ucraina sia diventata avversa alle perdite, una delle ragioni per cui è stata cauta nel portare avanti la controffensiva. Ogni grande offensiva contro i difensori russi trincerati e protetti da campi minati comporterebbe un numero enorme di perdite”.

Scusate, i funzionari statunitensi “temono” che l’Ucraina sia diventata “avversa alle perdite”? Perché le tattiche più sicure sul campo di battaglia, che però consumano molte munizioni, non fanno perdere vite umane come una carica attraverso un campo minato sotto il fuoco dell’artiglieria pesante?

Cosa dovrebbero essere gli ucraini? Favorevoli a farsi ammazzare? Se l’Ucraina fosse più disponibile a sostenere perdite, sarebbe più disposta a gettare corpi umani negli ingranaggi di questa guerra per procura che l’impero statunitense ha volutamente provocato, facendo anche saltare ogni possibile accordo di pace pur di mantenerla?

Qualcosa mi dice che i funzionari statunitensi che hanno parlato al New York Times della loro “paura” dell’avversità ucraina a sostenere perdite non sanno cosa sia la vera paura. Qualcosa mi dice che se si facessero marciare questi funzionari statunitensi attraverso i campi minati russi sotto il fuoco costante dell’artiglieria e degli elicotteri, allora capirebbero cos’è la paura.

 

I funzionari occidentali hanno passato le ultime settimane a piagnucolare sui media che l’incapacità dell’Ucraina di guadagnare terreno è dovuta ad un’irrazionale avversione a farsi ammazzare. Hanno declamato alla stampa la codardia ucraina, però sotto copertura dell’anonimato, dalla sicurezza delle loro scrivanie.

In un articolo pubblicato giovedì, intitolato “Secondo l’intelligence statunitense l’Ucraina non riuscirà a raggiungere l’obiettivo chiave dell’offensiva“, il Washington Post, citando anonimi “funzionari statunitensi e occidentali” riferisce che le massicce perdite che l’Ucraina sta subendo in questa controffensiva erano state “previste in anticipo” nelle simulazioni belliche, ma che [i pianificatori] avevano “immaginato che Kiev avrebbe accettato le perdite come un costo da pagare per poter sfondare la principale linea difensiva della Russia”.

Lo stesso articolo cita il Ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba che avrebbe detto ai critici della controffensiva di “andare ad unirsi alla legione straniera” se non gradivano i risultati ottenuti finora, aggiungendo: “È facile dire che si vuole che tutto venga fatto più velocemente quando non si è lì”.

In un articolo pubblicato il mese scorso, intitolato “Le munizioni a grappolo statunitensi arrivano in Ucraina, ma l’impatto sul campo di battaglia rimane incerto“, il New York Times aveva riferito che alti funzionari statunitensi, che avevano preferito rimanere anonimi, avevano “espresso privatamente la loro frustrazione” per il fatto che i comandanti ucraini “temendo un aumento delle perdite tra i loro ranghi” stavano passando agli sbarramenti di artiglieria, “piuttosto che attenersi alle tattiche occidentali e premere di più per sfondare le difese russe”.

“Perché non vengono a farselo loro?”, aveva dichiarato un ex ministro della Difesa ucraino al New York Times in risposta alle critiche americane.

 

In un articolo del mese scorso intitolato “La mancanza di armi e di addestramento in Ucraina fa rischiare lo stallo nella lotta contro la Russia“, il Wall Street Journal aveva riferito che funzionari militari occidentali anonimi “sapevano che Kiev non aveva avuto tutto l’addestramento o le armi” necessarie per sloggiare la Russia, ma “speravano che il coraggio e l’intraprendenza dell’Ucraina avrebbero avuto la meglio”.

“Non è stato così”, ha aggiunto il Wall Street Journal.

Nello stesso articolo, il Wall Street Journal aveva citato un professore dell’US Army War College, John Nagl, che aveva ammesso che gli Stati Uniti non avrebbero mai tentato il tipo di controffensiva imposta all’Ucraina.

“L’America non tenterebbe mai di sconfiggere una difesa preparata senza avere la superiorità aerea, ma loro [gli ucraini] non hanno la superiorità aerea”, aveva detto Nagl, aggiungendo: “È impossibile negare quanto sia importante la superiorità aerea per combattere una battaglia di terra ad un costo ragionevole in termini di vittime”.

 

E ora i mass media riportano che i funzionari statunitensi – ovviamente ancora sotto anonimato – cominciano a chiedersi se forse non sarebbe stato meglio cercare di negoziare la pace invece di lanciare questa controffensiva che fin dall’inizio sapevano essere condannata.

In un articolo di Politico intitolato “Milley non aveva tutti i torti“, citando diversi funzionari statunitensi anonimi, si afferma che mentre “a Washington ci si comincia a rendere conto che la controffensiva sta affondando,” i dirigenti dell’impero iniziano a chiedersi se, a novembre, non avrebbero fatto meglio ad ascoltare il suggerimento del presidente uscente dello Stato Maggiore Mark Milley, secondo cui quello era un buon momento per prendere in considerazione eventuali colloqui di pace.

“Forse ci siamo persi un’occasione per tentare dei colloqui anticipati”, ha detto un funzionario anonimo, aggiungendo: “Milley non aveva tutti i torti”.

Ops, l’hanno fatta fuori dal vaso. Oh beh, sono solo vite ucraine.

Immaginate di leggere tutto questo da ucraini, soprattutto da ucraini che hanno perso una casa o una persona cara a causa di questa guerra. Immagino lacrime calde che scendono sul mio viso. Immagino la rabbia e la frustrazione incontenibile.

 

Tutta questa guerra avrebbe potuto essere evitata con un po’ di diplomazia e qualche piccola concessione a Mosca [non sono tanto sicuro che Mosca avrebbe accettato qualche piccola concessione, N.D.T]. Avrebbe potuto essere fermata nelle prime settimane del conflitto, quando era stato [quasi] raggiunto un accordo di pace provvisorio. Avrebbe potuto essere fermata a novembre, prima di questa catastrofica controffensiva.

Ma non è stato fatto. Gli Stati Uniti avevano in programma di costringere Mosca in un costoso pantano militare con l’obiettivo di indebolire la Russia, e ancora oggi i funzionari statunitensi si vantano apertamente di tutto ciò che questa guerra sta facendo per promuovere gli interessi degli Stati Uniti. Così hanno continuato, usando i corpi degli ucraini come una gigantesca spugna per assorbire il maggior numero possibile di costosi esplosivi militari e prosciugare le casse russe, facendo avanzare gli interessi energetici statunitensi in Europa e tenendo Mosca occupata mentre l’impero orchestra la sua prossima mossa contro la Cina.

Il mese scorso David Ignatius del Washington Post aveva pubblicato un articolo in cui spiegava perché gli occidentali non dovrebbero “sentirsi tristi” per come stanno andando le cose in Ucraina, scrivendo quanto segue su quanto questa guerra stia facendo per favorire gli interessi statunitensi all’estero:

“Nel frattempo, per gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO, questi 18 mesi di guerra sono stati un guadagno strategico, ad un costo relativamente basso (a parte per gli ucraini). L’antagonista più temerario dell’Occidente è stato scosso. La NATO è diventata molto più forte con l’aggiunta di Svezia e Finlandia. La Germania si è liberata dalla dipendenza dall’energia russa e, per molti versi, ha riscoperto il suo senso dei valori. I battibecchi della NATO fanno notizia, ma, nel complesso, questa è stata un’estate trionfale per l’Alleanza”.

“A parte gli ucraini”, dice, come parentesi.

Tutti coloro che hanno sostenuto questa orribile guerra per procura dovrebbero avere questo paragrafo tatuato sulla loro fottuta fronte.

Caitlin Johnstone

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