Fonte: Come don Chisciotte
I CASI SALIS E FORTI: ANCHE IN ITALIA, LA DISONESTÀ POLITICA E MEDIATICA HA RAGGIUNTO LIVELLI ALLARMANTI
Da qualche mese, i casi di Ilaria Salis e di Chico Forti occupano le prime pagine della stampa italiana.
In sintesi, Ilaria Salis – insegnante di Monza di 39 anni, non una ragazzina – è stata arrestata in Ungheria con l’accusa di aver preso parte a Budapest ad assalti e pestaggi organizzati da un gruppo di estrema sinistra a danno di individui isolati, sommariamente identificati come apparentemente aderenti ad organizzazioni di destra. Non si è trattato di scontri tra opposte fazioni, ma di assalti e pestaggi contro individui isolati.
L’accusa è grave, ed ha determinato la detenzione della Salis in attesa del giudizio, attualmente in corso.
La sinistra politica e mediatica italiana ha immediatamente scatenato una campagna vittimistica, ed un partito italiano ha addirittura deciso di candidare Ilaria Salis alle elezioni europee, nonostante non sia per nulla chiaro se la citata sia innocente o colpevole, e di un reato grave. Bisognerebbe attendere quanto meno la sentenza di primo grado prima di farsi un giudizio sulla citata.
Ma il messaggio della sinistra politica e mediatica è evidente: la Salis è innocente in ogni caso, perché assaltare e picchiare presunti “fascisti” non sarebbe un “vero” reato, e la compagna dev’essere difesa.
Complimenti! Uno spettacolo veramente disarmante, che la dice lunga sulla disonestà e faziosità della sinistra politica e mediatica italiana. D’altronde, anche lo squilibrato criminale che ha sparato a Fico è stato presentato come l’attentatore poeta, una figura quasi romantica, stile Raskolnikov……
Un altro grosso punto a danno della sinistra italiana – si poteva ben dire.
Purtroppo ci ha pensato Giorgia, e molto rapidamente, non solo a pareggiare, ma a rilanciare sul conto della disonestà politica e mediatica. Il caso di Chico Forti è infatti obiettivamente peggiore.
Chico Forti è stato condannato per omicidio premeditato da un Tribunale americano. Le prove a suo carico sono evidenti, a cominciare dalle balle che Forti ha ripetutamente propinato al suo avvocato, a sua moglie ed alla Polizia di Miami su elementi decisivi del caso, come essere andato a prelevare la vittima nell’aereoporto (1).
Balle che: primo, non hanno retto, e secondo, non si spiegano se non con la sua colpevolezza, dimostrata da altri elementi di prova ed attestata anche da noti criminologi e commentatori specializzati italiani (2).
Eppure, sono improvvisamente comparsi criminologi e magistrati italiani che opinano la sua innocenza, e che scrivono evidenti falsità, facilmente riscontrabili come tali da chiunque abbia letto la documentazione sul caso disponibile sui media statunitensi. Gente in evidente mala fede.
La lunga procedura prevista dalla convenzione internazionale di Strasburgo sull’esecuzione della pena delle persone condannate, costantemente applicata da oltre quattro decenni da Italia ed Usa, avrebbe potuto essere completata molto tranquillamente con il trasferimento in Italia di Forti: si tratta di un caso dei tanti, anche se non noti al grande pubblico, e Forti aveva comunque già scontato 24 anni della sua condanna al carcere a vita. In Italia, per un reato del genere in caso di buona condotta sarebbe uscito dopo 10-12 anni.. .
In sintesi, non c’era proprio alcun bisogno di “caricare” il caso, ma si è invece deciso di caricarlo, eccome.. Forti è rientrato in Italia con un volo speciale militare e la Meloni è andata addirittura a riceverlo in aereoporto.
Non solo, Forti viene trattato dalla stampa che sostiene il Governo come un innocente perseguitato. “Finalmente la sua mamma potrà preparargli i canederli, nel suo Trentino”, e così via.. .
Ma si tratta di un condannato per assassinio premeditato, al quale il sistema USA ha rifiutato qualunque appello o revisione del processo.
La bottom line è evidente: la disonestà politica e mediatica in Italia ha raggiunto livelli veramente allarmanti, a sinistra e a destra.
Di Belisario
26.05.2024
NOTE
(2) CHICO FORTI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO : FORTI HA UCCISO DALE PIKE (lecronachelucane.it)