Fonte: Il Corriere della sera
di Gabriele Pastrello – 10 luglio 2018
MAI MA PROPRIO MAI. MAI CHE VELTRONI PERDA UN’OCCASIONE DI DIRE UNA VACCATA.
VELTRONI CONFRONTA LA TRAGEDIA DI VERMINCINO (PRIMI ANNI 80, QUANDO UN BAMBINO CADDE IN UN POZZO PROFONDO E NON SI RIUSCI’ A TIRARLO FUORI. L’ITALIA TUTTA COMMOSSA E PERTINI IN PRIMA LINEA).
‘A VERMICINO ERA SOLO, QUESTI INVECE SONO UNA SQUADRA’, VELTRONI DIXIT.
MA SE I CANALI SONO INONDATI E’ IMPOSSIBILE SALVARLI. COME LO FU PURTROPPO PER IL BAMBINO DI VERMICINO.
COSA ACCIDENTI CONTA ESSERE UNA SQUADRA. UNA BEATA CIPPA. MA SUONA BENE.
E PER VELTRONI E’ L’UNICA COSA CHE CONTI. CHE SUONI BENE.
NEPPURE L’AFRICA LO ASPETTA PIU’.
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Ecco che cosa ha scritto Velroni su Il Corriere della sera
Intorno il «circo» come per Alfredino
Ma giù lui era solo, loro sono squadra
Conosciamo questa storia. Il nostro Paese l’ha vissuta un giorno di giugno del 1981 quando un bambino precipitò in un buco della terra dalla quale non uscì vivo.
di Walter Veltroni – 10 luglio 2018
È difficile immaginare il loro spavento, la loro solitudine, l’orrore delle giornate passate tra pipistrelli, topi e la paura che l’acqua, prodotta dai monsoni di imminente arrivo, possa farsi muro invalicabile. Un solo adulto, divorato dal senso di colpa per averli portati in trappola, deve confortare ogni istante la sua squadra di calcio in miniatura. Fuori è un cinematografo, manca solo la musica del finale di Otto e mezzo. Ministri del turismo che magnificano le grotte, governatori in cerca di notorietà, media affamati di scoop.
Conosciamo questa storia. Il nostro Paese l’ha vissuta un giorno di giugno del 1981 quando un bambino, Alfredo Rampi, precipitò in un buco della terra dalla quale non uscì vivo. Ho studiato e raccontato il dramma di quei giorni folli in cui il Paese si paralizzò davanti a quel pertugio in un giardino. Si paralizzò l’opinione pubblica, incollata febbrilmente e morbosamente davanti alla tv, giorno e notte. E si paralizzò il sistema di salvataggio che diede prova di incompetenza, improvvisazione, dilettantismo. Fuori dal buco in cui Alfredino gridava e soffriva si agglutinò un Circo Barnum di curiosi, di gente in cerca di interviste e di uno spiraglio di notorietà. Gli unici che la storia ci rimanda come eroi positivi sono i genitori di Alfredo, dolore e dignità, i vigili del fuoco e le persone semplici, come Angelo Licheri, che hanno rischiato la vita immergendosi in quell’antro per sfiorare la mano di Alfredo e riportarlo dove i bambini devono stare. Certe volte penso se, in quegli anni, fossero esistiti i social network come sono oggi: tribunale permanente, violento e pretenziosamente onnisciente. E mi fa paura. Paradosso della modernità, a Vermicino come in Thailandia, la rutilante macchina della modernità, capace di costruire cloni di persone e automobili senza volante, fatica a strappare dei bambini dalla terra matrigna che li trattiene. Natura e tecnologia sembrano costantemente sfidarsi in un braccio di ferro, come a dimostrare la propria imbattibilità.