Fonte: Megachip (Italia)
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Un lettore scrive a Giulietto Chiesa sull’escalation di nuovi focolai di conflitto, dall’Ucraina alla Siria all’Estremo Oriente
Caro Giulietto,
ho appena letto che le truppe di Erdogan sono pronte a intervenire in Siria: ufficialmente contro l’ISIS, ma credo che stiano sfruttando il pretesto per invadere la Siria.
Questo potrebbe portare problemi con i Curdi. Ma se si arriverà a uno scontro del governo di Erdogan contro il governo siriano, il ruolo della Russia e di Putin resterà come adesso semplicemente di sostegno o intevverà con le propie truppe?
E la Cina, che ora ha il fuocolaio dentro casa a Hong Kong, vuole stare ancora a guardare o aspetta di essere colpita per colpire?
Spero di sbagliarmi ma tutto sta accellerando in modo violento.
Grazie per il lavoro di informazione che stai facendo, perchè oggi troppe persone sono ignoranti di quello che accade e molti vedono ma hanno paura di capire la realtà.
Un saluto,
Carmelo Fisichella.
Caro Carmelo,
credo che tu abbia colto il nocciolo.
E’ in corso una svolta generalizzata verso la guerra.
I fronti si vanno moltiplicando giorno dopo giorno. Una parte consistente (non tutta) della montatura dell’ISIS è di fatto un nuovo tentativo di abbattere Bashar El-Assad, e di scompaginare definitivamente la Siria facendo mostra di combattere il nuovo, presunto Stato Islamico dell’agente della CIA Al-Baghdadi.
Erdogan continua nella sua linea ottomana, puntando a far fuori i curdi, in primo luogo, ma sapendo benissimo che aiuta Israele e l’Arabia Saudita (entrambi con l’obiettivo di riprendere l’offensiva contro l’Iran).
La Russia non può intervenire direttamente perché è sotto attacco.
La Cina si muove per ora lentamente, ma si muove. Solo un esempio, a mio avviso clamoroso: le recenti esercitazioni congiunte nel Golfo Persico, tra Cina e Iran.
La crisi ucraina è completamente aperta e il peggio deve ancora venire.
Quasi nessuno connette tutti questi fili. Hong Kong è l’inizio dell’offensiva americana contro Pechino. Siamo già su un piano inclinato che va verso un conflitto di enormi dimensioni.
Per questo la mobilitazione contro la guerra e per chiedere che l’Italia si “smarchi” al più presto da questo delirio è oggi, a mio avviso, la questione principale.
Giulietto Chiesa