I grilli per la testa di Renzi e i sindaci 5 stelle al muro

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni Caianiello
Fonte: politicaPrima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2016/01/i-grilli-per-la-testa-di-renzi-e-i.html

di Giovanni Caianiello – 5 gennaio 2016

Il sistema parlamentare di questo paese, va avanti da circa settant’anni, tra corruzione, arresti, condanne, capi di imputazioni a carico dei poltronisti di sempre.

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I cittadini però, stentano ancora a prendere coscienza che è marcio fino all’osso. Non si accorgono neppure del golpe realizzato sostituendo Berlusconi, con Mario Monti, l’emissario per eccellenza della finanza d’oltreoceano, la banca d’affari Goldman Sachs, che gli ha preparato il terreno facendo salire lo spread nel nostro paese. È poi arrivato, Enrico Letta, l’uomo delle lobby. Nella sua, “VeDrò”, facevano parte, tra gli altri, Alfano, De Girolamo, Lupi, Orlando, Idem, Lorenzin, Passera, Melandri, Renzi, il figlio di Giorgio Napolitano e altri. Una lobby trasversale.

MARIO MONTI Tutti personaggi legati ad aziende, banche e persino alla Sisal, e ben cinque di questi signori, sono stati chiamati nel suo governo. Alcuni ancora siedono nel governo Renzi, vedi Alfano, Lorenzin, Orlando, e Lupi che ha lasciato da poco.

Da circa due anni e mezzo, in parlamento, è arrivata una nuova forza politica, inizialmente sottovalutata. Il numero di voti che riceve in prima battuta, nel 2013, è sorprendente, addirittura primo partito, ma non riesce ad andare al governo perché vincono le coalizioni, il M5S non ne fa e quindi è costretto all’opposizione. Forse per la prima volta in questo paese ne esiste una vera senza accordi sottobanco. Studiano molto, imparano in fretta, fino a saperne di più di quelli che le magagne le costruiscono. Cominciano a smascherare il malaffare del palazzo e non si fermano più. Molte delle inchieste in corso, partono dalle loro “scoperte” e segnalazioni. Gli ultimi sondaggi, li danno testa a testa con il PD, che vacilla, scosso anche da questioni interne, e Renzi comincia ad avere ormai tanti grilli per la testa.

Così, per contrastare in rete gli ultimi arrivati vengono creati dei “collaboratori addetti alla comunicazione”, più conosciuti come “Troll”. Addirittura cento in prima battuta. Inizia così la denigrazione sistematica su ogni parola o circostanza riguardanti i “grillini”. Parte l’offensiva Pd e degli altri partiti sui social network per frenarne l’ascesa. Nascono così le “notizie” dei deputati con padri fascisti, anche se i figli votavano a sinistra, di quelli nulla facenti prima di diventare deputati, di quelli che amano i terroristi, che fanno solo casino, incompetenti, e inesperti. Che però scoprono magagne e cominciano a fare programmi di governo.

filippo-nogarin-6Il bersaglio preferito, però, sono i sindaci grillini. Facilmente attaccabili e sui quali inventare di tutto. Dapprima il Pizzarotti “pro inceneritore”, quando invece l’opera era stata già avviata dalla precedente amministrazione e che nulla il nuovo sindaco poteva fare per fermarla, se non giocare d’astuzia privilegiando la raccolta differenziata in modo da rendere sempre più inutile il “termovalorizzatore”, come piace chiamarli a chi li costruisce, al punto che potrebbe presto essere chiuso.

Poi è il turno di Nogarin, sindaco di Livorno, che “fa fallire la aziende, provoca licenziamenti di massa del personale e tiene sporca la sua città”. Altra bufala. Le ha semplicemente messe sotto tutela, con il concordato preventivo, smontato il carrozzone mangia soldi e tutto privilegi che ha trovato, salvato le aziende, garantito i posti di lavoro per tutti e la sua città è ormai pulita e cominciato a sanare i 42 milioni di debito lasciatigli in eredità dalla giunta del PD.

patrizio-cinque-sindacoPoi c’è Bagheria, il Sindaco Cinque assume parenti ed amici, salvo poi scoprire che erano già dipendenti della precedente amministrazione. Contro di lui persino una deputata disabile, l’onorevole Laura Coccia, che fa più effetto. Infatti pronuncia in parlamento: “Perché quando io sono andata a Bagheria non c’era neanche lo scivolo dentro il municipio, perché lo avevate fatto togliere… Vergognatevi!!” Si scoprirà poi che lo scivolo in realtà non è mai esistito, perché l’aula consiliare si trova a pian terreno e per raggiungere gli altri uffici esiste un ascensore perfettamente funzionante.

Pizzarotti sindaco di ParmaAltro sindaco sotto accusa sui social, quello di Ragusa: “Il sindaco grillino dice sì alle trivellazioni” Anche qui la macchina del fango pesca nel torbido. Ovviamente è una bugia. Nei fatti, su questa tematica, le competenze sono della Regione e della Soprintendenza e non del comune. L’autorizzazione era stata infatti già rilasciata dal PD di Crocetta. Bufale su bufale, si arriva a quella appena sfornata sul sindaco di Porto Torres. Che si sarebbe accordato con Equitalia per riscuotere i crediti vantati dal comune. Anche qui, la menzogna sul nulla, visto che il comune attualmente procede alla riscossione diretta dei tributi, mentre le cartelle in questione riguardano debiti del 2006 di alcune aziende, non pagate e prossime alla prescrizione. Il dirigente degli affari finanziari del comune (non del M5S), aveva incaricato Equitalia per la riscossione in extremis del credito, pena la segnalazione alla Corte dei Conti per danno erariale.

E che dire degli attacchi per l’espulsione del Sindaco di Gela? In questo caso sotto tiro c’è la coerenza del M5S. Il Sindaco infatti festeggiava la vittoria con un uomo della lista di Alfano, ed è venuto meno agli obblighi assunti con l’accettazione della candidatura, per non essersi mai ridotto lo stipendio, per aver avallato le attività di perforazione di nuovi pozzi e la riapertura dei vecchi, la riconversione degli impianti per la produzione di olio di palma. Insomma, un Sindaco, che persegue programmi totalmente avulsi dalle politiche energetiche e ambientali care al programma del M5S.

Ovviamente, invece, nessun accenno sui sindaci 5S, indicati nelle intercettazioni tra mafiosi, come incorruttibili. Insomma, per nascondere sotto la sabbia le nefandezze, i furti, la corruzione, la collusione, i reati di associazione a delinquere e mafiosa, gli arrestati, gli indagati e i condannati presenti nei propri partiti, si attacca l’avversario politico addebitandogli bufale di peccati veniali. Sinceramente non riesco a coglierne la proporzione. Ma gli “esperti in comunicazione”, in arte troll, sanno perfettamente che questo è un paese di boccaloni e qualcuno ogni tanto abbocca.

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