“Grazie Renzi”. Una docente sul bonus da 500 euro

per Gabriella
Autore originale del testo: Antonella Currò

di Antonella Currò – 23 ottobre 2015

Grazie Renzi, grazie davvero! Quando ho visto l’accredito dei 500 euro mi sono quasi commossa.
Grazie per aver pensato a me come ad una povera derelitta bisognosa di un obolo per potersi comprare un libro o un biglietto per il teatro…..grazie per avermi dato l’opportunità di potermi formare e acculturare tendendomi una mano per sollevarmi da quell’abbrutimento in cui ho vegetato finora, grazie soprattutto per la munifica benevolenza con cui hai perdonato i tuoi ingrati figli che ti hanno attaccato, osteggiato, deriso e solo oggi hanno capito quanto sono stati ingiusti con te e, cospargendosi il capo di cenere, sono tornati umilmente all’ovile ammettendo che poi, in fondo in fondo, questa buona scuola non è poi così male!
Ci stai trattando come scolaretti somari da mandare a ripetizione…credi forse che in questi 20 anni di insegnamento io sia rimasta a crogiolarmi nell’attesa di un benefattore che mi pagasse un corso di aggiornamento o un libro?
I libri, i corsi, la cultura in genere sono il mio pane quotidiano, io sono un’insegnante, il mio è un lavoro intellettuale e non ho bisogno della tua paghetta per comprarmi un libro, l’ho fatto prima di te e nonostante quelli prima di te e non sarai certo tu, offrendomi uno o due corsi (non di più visti i costi), a rendermi migliore, non puoi arrivare come un deus ex machina e prenderti il merito dei sacrifici che da anni tutti noi docenti facciamo per difendere la nostra professionalità dai beceri attacchi di una politica ottusa e incompetente!
Non basterà questa meschina manovra elettorale per lavarti la coscienza e per cancellare il male che tu e i tuoi compari avete fatto alla scuola italiana…un mendicante non smette di essere tale quando gli viene offerto un piatto di minestra, io non mi sento gratificata né valorizzata dalla tua carità, io mi sento solo ulteriormente umiliata, derisa, oltraggiata da chi crede di comprarci con trenta denari, da chi ci ha ridotto in questo stato ai limiti dell’indigenza e ora ci tende la stessa mano che prima ci ha frugato nelle tasche!
Io non voglio la tua elemosina, io voglio, anzi pretendo solo ciò che mi spetta di diritto: gli arretrati di sei anni di contratto bloccato, gli scatti di anzianità negati, i compensi, le indennità, i rimborsi che ci sono stati tolti, la rispettabilità e il decoro sgretolati da un aziendalismo ignobile, la posizione sociale che il nostro lavoro merita.
Ti sembra che il totale di tutto questo faccia 500 euro?
La cultura non si mangia e un mutuo non si paga con i libri, chiedi a quelli che hai sbattuto a migliaia di chilometri da casa come impiegheranno i tuoi 500 euro.
Pensi che andare a teatro o al museo possa risolvere i loro problemi di vitto, alloggio, spostamenti e organizzazione familiare?
Perché fra gli impieghi possibili della donazione non ci hai messo anche il casco per proteggerci dai calcinacci, la carta per le fotocopie, la benzina e le gomme della macchina o i pranzi fuori casa?
Non ci hai concesso nemmeno la dignitosa opzione di rinvio al mittente…..dovrò spenderli come vuoi tu ma io mi riservo almeno la libertà di prendermi una piccola soddisfazione: non arricchirò le agenzie formative pronte a piombarci addosso come avvoltoi, continuerò a formarmi come ho fatto finora perché me lo impone la mia professionalità e non tu, non comprerò il portatile come alcuni ds stanno già suggerendo al fine di usarlo per il registro elettronico (quello devi darmelo tu), non farò collette per comprare una LIM (quella devi darmela tu), né testi o strumenti utili al mio lavoro in classe (quelli devi darmeli tu) forse un po’ di teatro, cinema e musei come simbolico e terapeutico risarcimento dell’usura psico-fisica a cui quotidianamente mi sottopone un lavoro svilito, sottopagato, sottostimato svolto in ambienti insalubri, decadenti e privi di tutto tranne che di squallore.
Autoesaltandoti come sempre hai pubblicato sul tuo profilo facebook forse l’unica lettera adulatoria e colma di ingenua gratitudine che hai trovato fra le migliaia che ho letto in giro….come si fa a credere che dietro il tuo nobile gesto ci sia un reale interesse per la scuola e non l’ennesima squallida, sfacciata manovra propagandistica atta a coprire di fumo la triste e prosaica realtà di anni di vuote promesse, tagli indiscriminati e ingiustizie senza ritegno?
Grazie Renzi, apprezzo il pensiero, ma crederò ai tuoi proclami solo quando entrerò in una scuola attrezzata e dignitosa, dove ogni alunno potrà avere lo spazio vitale, l’attenzione e le cure che merita, dove ogni disabile avrà un insegnante che lo segue a tempo pieno e tutti gli aiuti e strumenti necessari, dove potrò svolgere serenamente il mio lavoro in un clima cooperativo e stimolante, dove il lavoro di ognuno sarà incentivato e valorizzato e il dirigente sarà al nostro fianco per il bene comune….
Non ci hai ancora comprati sai, temo che non te la caverai con i tuoi trenta denari, ciò che dovete ancora rendere alla scuola è molto, molto di più.

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2 commenti

Fanny Patera 25 Ottobre 2015 - 23:15

Renzi , dopo la bellissima e particolareggiata lettera rivoltale dalla
Collega Antonella Currò, mi sento in dovere di appoggiare la Docente
nonché sottoscrivere quanto anch’io mi senta provocata, umiliata, vilipesa dalla ulteriore mossa realizzata dal suo governo … e dico suo perché oggi la stragrande maggioranza di noi ITALIANI non ci consideriamo rappresentati e non sentiamo nostro un governo che, ogni giorno, attenta alla nostra INTELLIGENZA, alla nostra SENSIBILITÀ, al nostro ALTO SENSO MORALE .
Plaudo alla COLLEGA che ha avuto la pazienza di scrivere così a lungo e
di esporre il tutto in modo egregio ed esplicativo … io mi limiterò a questo breve
intervento che ritengo doveroso nonostante SORDITÀ e INDIFFERENZA GENERALI!
Aggiungo che aspetto con ansia il momento in cui NOI CITTADINI torneremo
a votare per poter eleggere PERSONE che ci rappresentino in modo responsabile!
Un affettuoso pensiero ai miei ILLUSTRI E CARI COLLEGHI … il fatto che dobbiamo rendicontare i 500 euro, non lo dico in modo ironico, è giusto
e corretto perché DOBBIAMO DISTINGUERCI, ancora una volta, DA TUTTI QUEI LADRI, non di 500 euro ma di centinaia e di milioni di euro, che nel nostro povero Paese,occupano anche POSTI DI POTERE.
Vorrei concludere con il seguente pensiero
“La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; facile da governare, ma impossibile da ridurre in schiavitù” (Henry Brougham)
Ecco perché ( aggiungo io) oggi in questo Paese la CULTURA non si promuove ma si mortifica, non si celebra ma si annienta
FANNY PATERA

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Adele 26 Ottobre 2015 - 10:59

Io sono in pensione ora ma quando ho lavorato per la mia formazione ho pagato di tasca mia eccellenti corsi di neuro linguistica a Norwich, seminari e conferenze annuali con eccellenti workshop del TEASOL(insegnavo inglese) BRITISH COUNCIL , corsi di Analisi Computazionale della lingua etc etc…….e tanta altra roba. Se oggi qualcuno mi offrisse un contributo ne sarei fiera! Ma prima di Renzi cosa c’era? È’ possibile che noi italiani dobbiamo sempre criticare e non concentrarsi sul proprio Know-how? E ho lavorato in un professionale del Sud………con tutte le difficoltà del contesto eppure ho sperimentato le tecniche e le novità acquisite nei corsi di formazione!!!!!!!

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