di Alfredo Morganti
Un’amica di FB ha provato a dimostrare che ci sarebbero ‘sprechi’ alle Regioni semplicemente avviando una ricerca su Google e battendo sul rigo ‘scandalo regione’ (perché ‘scandalo’ e non direttamente ‘sprechi’, non lo so). La ricerca ha dato 1.350.000 risultati, ergo alle Regioni ci sono scandali (e si sprecano soldi). Ovvio che gli sprechi sono ovunque all’interno della macchina dello Stato e negli enti locali, come no. Dimostrare tuttavia l’esistenza di sprechi e scandali mediante le citazioni di Google mi pare una cazzata. Con questo metodo potrei anche dimostrare l’esistenza degli unicorni. O peggio. Solo nella pratica quotidiana, con la collaborazione di tutti, è possibile individuare quei luoghi della ‘macchina’ pubblica dove si potrebbe risparmiare qualche euro senza danneggiare alcun servizio. Credo, da parte mia, che possano esserci sprechi, ad esempio, anche nella macchina comunicativa del PD, per dire, nell’uso spropositato dei new media, nella propaganda incessante che sale da Palazzo, nel peso abnorme concesso ai guru e ai loro fedeli collaboratori rispetto ad altre pratiche politiche di maggiore prossimità ai cittadini in carne e ossa. ‘Spreco’ organizzativo, spreco di risorse in genere. Cervelli compresi. Per adottare lo stesso metodo della mia amica, allora, ho fatto anch’io una ricerca su Google battendo ‘sprechi comunicazione PD’ e sono venuti fuori “circa 5.650.000 risultati (0,48 secondi)”. Non c’è dubbio, il problema esiste.
Detto ciò, stupisce come il mondo virtuale di Google stia sostituendo, nell’immaginario di taluni, la realtà vera, quella su cui la politica dovrebbe effettivamente incidere. Io credo che sia ormai da considerare una incipiente patologia sociale. Il famoso scambio di lucciole per lanterne. Non si spiega altrimenti il puntiglio con cui si cerchi la realtà degli ‘sprechi’ nelle ‘pieghe’ delle citazioni di Google: avete mai visto un’infermiera o un paramedico utilizzare siringhe in eccesso all’interno di un sito web? Io no. Dubito pure che vi siano. Dunque calma e gesso. Riportiamo la politica al livello della realtà, senza per questo ‘sprecare’ l’occasione offerta dalla comunicazione, dalla rete, dai media di ampliare la platea del dibattito pubblico e dell’informazione. Nell’avvertenza, però, di non far ‘crollare’ questo dibattito su se stesso, facendo sì che un mezzo (la rete) divenga fine (e dunque imploda su di sé). Perché questo ha fatto la mia amica: ha tramutato il mezzo di comunicazione di cui disponeva in un referente di se stesso, nell’intento di spiegare ciò che sta fuori di sé. Una contraddizione logica, a esser buoni un avvincente paradosso. Nulla più. Non si va lontani così. Al massimo si tolgono soldi alle Regioni per farsi belli con la Merkel.
PS. Come tutti i bravi scienziati, compresi quelli sociali, ho fatto da cavia e ho applicato a me stesso il metodo della mia amica, ricercando su Google: “Morganti premio nobel”. Be’, sono venuti fuori 2.200.000 risultati, una cifra! Se tanto mi dà tanto, nell’analogia “sprechi” – “premio nobel”, va a finire che avrei vinto questo premio a mia insaputa. Non si sa mai. Per sicurezza prenoto subito un volo per Stoccolma e mi catapulto lì. Poi vi faccio sapere