Governo: i popcorn talvolta possono andare di traverso

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 10 maggio 2018

Ricordatelo, ricordatelo tutti. Perché la memoria è a fondamento dell’azione umana, a partire per prima dalla politica. Ricordate che Renzi, in queste ore sta scartando i popcorn, rivendicando a sé l’esito che si sta intravedendo di un governo toto coelo populista, ma con una rilevante componente di destra. I giornali e i retroscena parlano di una palpabile soddisfazione al Nazareno all’annuncio che Salvini e Di Maio stanno trattando. Sospirano per il pericolo scampato dinanzi alle urne anticipate, ma anche e soprattutto intravedono un tremendo risvolto tattico, quello di mandare al governo i populisti così da poter dire ‘ve lo avevamo detto’. Magari portare l’Italia allo sfascio per lucrarci politicamente. E vedere un governo inclinato a destra per rivendicare il proprio spazio di opposizione. Renzi continua a dire che gli italiani hanno voluto così. No, bello, non è così. È il PD ad aver voluto così, con la scelta dell’Aventino prima e gli spergiuri del suo ex e tuttora segretario poi, affinché la situazione prendesse questa piega e precipitasse nel pozzo nero. Spergiuri e, soprattutto, telefonate agli interessati, come raccontano i retroscena.

È la prima volta che assisto a un paradosso politico così grande: fare il tifo per un governo avversario, spingere perché la cosa possa accadere, brindare già alle prime avvisaglie, rivendicando la propria scommessa. Marcucci oggi dichiara che Salvini e Di Maio sarebbero degli irresponsabili. Forse perché arriveranno a Palazzo Chigi con idee balzane in testa? Macché. Irresponsabili perché avrebbero atteso troppo, due mesi, prima di convolare a nozze come Renzi chiedeva a gran voce! Ma come, facciamo tutti il tifo per voi, e ci mettete tutto questo tempo a darci soddisfazione? Del Rio, da parte sua, è preoccupato che si tratta di un governo populista venato di destra. Mo se ne accorge? E la minoranza interna al PD che farà, alzerà il ditino e si limiterà a un rimprovero, e poi si getterà a testa bassa a pensare al congresso e alle primarie con un forte senso della comunità? Quando dico che serve una sinistra non lo dico perché in platea c’è una poltrona vuota, ma perché gli attori in scena sono inadeguati, il copione fa schifo e i suoi autori dei biscazzieri.

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