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di Luca Billi 29 dicembre 2016
Carrie Fischer era una donna capace di ironia e spesso diceva che a diventare famosa non era stata lei, ma la principessa Leila, che il caso aveva fatto somigliare a Carrie Fischer. Credo abbia ragione; e infatti noi non sappiamo chi sia la donna che è morta a causa di un infarto due giorni dopo Natale, non la conosciamo, per noi è una perfetta estranea, e di conseguenza risuonano vuote e inutilmente retoriche molte frasi di cordoglio lette in questi giorni. Se non conoscevamo la signora Carrie Fischer non abbiamo ragione di essere così addolorati.
Però noi conoscevamo la principessa Leila, ci ha turbato da ragazzi per quel suo bikini di metallo – che peraltro oggi ci sembra castissimo, pensando a cosa vedono i nostri figli al cinema – è stata l’eroina di una bella storia, in cui era facile sapere chi erano i buoni e chi i cattivi. PAnche perché poi abbiamo imparato, spesso a nostre spese, che nella vita non è così facile fare questa distinzione.
Proprio perché conoscevamo bene Leila, i nostri ricordi sono legittimi, ed è perfino ammessa – anche se sarebbe opportuno non esagerare – la nostra tristezza. E’ che le storie hanno un potere che noi a volte sottovalutiamo. Anche noi abbiamo viaggiato sul Millenium Falcon, così come abbiamo girato per le strade di Chicago sulla bluesmobile con Jake ed Elwood. E abbiamo combattuto con la banda di Robin Hood nella foresta di Sherwood, abbiamo partecipato alle grandi feste di Gatsby, abbiamo mangiato i falafel a Belleville con qualcuno dei Malaussène, abbiamo seguito Lawrence d’Arabia nell’assedio di Aqaba, abbiamo incontrato Sherlock Holmes in un treno diretto nel Devon. E ne abbiamo fatte davvero più di Carlo in Francia; già perché siamo andati anche con Astolfo sulla luna.
Poi lo sappiamo fin troppo bene che queste sono storie, che la nostra vita – di cui pure siamo contenti e di cui ogni giorno ringraziamo per quel suo tranquillo e monotono tran tran – è diversa da quella di quelle storie. E sappiamo che non abbiamo mai fatto – e non faremo mai – nessuna di quelle cose. Ma certo, quando abbiamo saputo che è morta la principessa Leila, allora abbiamo avuto la certezza che non saremmo mai andati a combattere contro l’Impero.