Gli psichiatri tacciono

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

Finalmente Matteo Renzi ha deciso di mantenere la sua famosa promessa.

Lascerà la politica per andare a lavorare.

E poiché non vede l’ora di cominciare, ha chiesto che le fabbriche riaprano il più presto possibile, e comunque prima di Pasqua.

Se fosse prete farebbe il prete operaio, siccome è soltanto pirla, farà il pirla operaio.

Rinunciando alla sua abituale logorrea, Renzi ha riassunto in un breve messaggio il suo pensiero.

Questa volta non ha detto stronzate e neppure sciocchezze.

Ha fatto una sintesi: ha detto stronchezze.

A parte gli scherzi, che dire?

Il padreterno con Giuseppe Conte non ci avrà dato il massimo, ma non c’è dubbio che rifilandoci Matteo Renzi ha avuto il braccino corto, cortissimo…

Potrei dirmi fiero di appartenere a quella schiera di italiani che capirono fin da subito il livello dello statista di Rignano.

Francamente, però, c’è poco da vantarsi: la levatura del Bullo si vede a occhio nudo anche da lontano.

Durante queste settimane i virologi si sono pronunciati su tutto, gli psichiatri invece continuano a tacere.

 

Stanno studiando il caso, ma intanto, per quanto riguarda il senatore di Scandicci, consigliano è di dargli sempre ragione, come si fa con i pazzi in attesa di ricovero.

Sia chiaro! Non sto insinuando che Renzi non sia intelligente, ma semplicemente che è asintomatico…

Occorrerebbe fargli il tampone. E dopo di lui occorerebbe fare il tampone anche a Matteo Salvini, a Giorgia Meloni e a tutti coloro che stanno ad ascoltarli.

Bisognerebbe tamponarli tutti.

Ecco cosa ci vorrebbe: un tamponamento a catena!

 

 

 

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