Gli anni

per Gabriella
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

Risultati immagini per Annie Ernaux, nel suo bel libro ‘Gli anni

GLI ANNI – di ANNIE ERNAUX – ed. L’ORMA

Le Maschere

di Alfredo Morganti – 7 gennaio 2016

Annie Ernaux, nel suo bel libro ‘Gli anni’, racconta a un certo punto la svolta politica negli anni ottanta francesi, l’ascesa di Mitterand, l’avvento decisivo della tv. E scrive, rappresentando in tal modo anche la sua delusione: “Lo Stato si allontanava di nuovo da noi. Si avvicinava invece ai media”. Quindi prosegue: “I politici si esibivano alla televisione in solenni messe in scena”. “Si trattava” in fondo, soltanto “di essere convincenti”. Delle ‘sfilate’ televisive “non ci restava impresso nulla, se non una ‘frase a effetto’, alla quale in realtà non avremmo prestato alcuna attenzione se i giornalisti, che non aspettavano altro, non si fossero affrettati a farla trionfalmente circolare”. Sembra storia d’oggi. Nessun trattato di teoria o filosofia della politica avrebbe potuto descrivere meglio il passaggio epocale dello Stato che si allontana dal popolo per avvicinarsi ai media. Sembra di vedere anche ‘fisicamente’ questa transizione. I politici cessavano di essere se stessi, per rappresentare invece ruoli e protagonismi che si conformavano docilmente al format mediale, alle nuove regole del mercato politico, ai desideri anche i più stravaganti dell’opinione pubblica e soprattutto alla ‘personalizzazione’ spinta del confronto. Non che la politica non fosse sempre stata animata da un bisogno di ‘rappresentazione’ (e meno male), ma il suo deciso avvicinamento ai media trasfigurava gli attori e la rendeva progressivamente, e in particolare, una ‘rappresentazione’ del nuovo paradigma tecnico-comunicativo. Appunto: ci si allontanava dal popolo e ci si avvicinava ai media come sintetizza efficacemente la Ernaux nel suo romanzo, meglio di un trattato scientifico.

Da quei primi anni ottanta a oggi, ovviamente, la tendenza si è rafforzata ed è quasi divenuta ‘pensiero unico’. Penso alla sfida per le primarie americane, alle ‘maschere’ che si alternano sul podio, con le dichiarazioni preconfezionate, i lifting, le pose, la ‘teatralità’ dei gesti, l’efficacia misurata astrattamente in termini di percentuali nei sondaggi e non nel ‘responso’ vivo e nel dialogo concreto coi cittadini. Così in Italia, dove in questi ultimi anni c’è stata una sorta di accelerazione dei processi, dove la personalizzazione, la tecnica comunicativa, la plastificazione hanno raggiunto livelli molto alti, forse di non ritorno. Non che la politica non fosse stata sempre anche ‘teatralità’. Ma oggi, francamente, la ‘maschera’ prevale sul volto vivo. La plastica sull’anima. La paradossale ‘verità’ dei media sull’umana, troppo umana ‘opinione’ del concreto vivere sociale e della concreta tenzone politica. “Essere convincenti”, come scrive la Ernaux, è l’unica regola di chi oggi fa politica sui media. Metterci la faccia letteralmente, senza metafore. Vale per qualunque contenuto, qualunque cosa si dica. Anzi, si è pronti a dire qualunque cosa pur di essere convincenti. Tutti uguali, tutti tecnicamente efficaci, tutti stretti nel format. Vincere, e vinceremo!

da lormaeditore.it

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Come accade che il tempo che abbiamo vissuto diviene la nostra vita? È questo il nodo affrontato da Gli anni, romanzo autobiografico e al contempo cronaca collettiva del nostro mondo dal dopoguerra a oggi, nodo sciolto in un canto indissolubile attraverso la magistrale fusione della voce individuale con il coro della Storia. Annie Ernaux convoca la Liberazione, l’Algeria, la maternità, de Gaulle, il ’68, l’emancipazione femminile, Mitterrand; e ancora l’avanzata della merce, le tentazioni del conformismo, l’avvento di internet, l’undici settembre, la riscoperta del desiderio. Scandita dalla descrizione di fotografie e pranzi dei giorni di festa, questa «autobiografia impersonale» immerge anche la nostra esistenza nel flusso di un’inedita pratica della memoria che, spronata da una lingua tersa e affilatissima, riesce nel prodigio di «salvare» la storia di generazioni coniugando vita e morte nella luce abbagliante della bellezza del mondo.

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