Giuliano Ferrara e Marco Travaglio sulle vacanze di Conte a Cortina

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giuliano Ferrara / Marco Travaglio

Marco Travaglio

Vado, lo sequestro e torno

Siccome chi passa il Capodanno a Cortina in un bell’albergo non può difendere i poveri, immagino che il sottoscritto, non avendo mai subito sequestri di persona né lesioni gravissime, non possa difendere le persone sequestrate o menate a sangue. Mi limiterò dunque a porre una domanda ai Fratelli d’Italia, da Meloni e Nordio in giù, così appassionati ai massimi sistemi tipo giustizialismo e garantismo: ma vi siete accorti di quello che sta avvenendo con l’entrata in vigore della schiforma Cartabia? Non l’avete fatta voi, anzi non l’avete neppure votata, quindi potreste cancellarla con un decreto di una riga, di cui nessuno oserebbe contestare la necessità e l’urgenza.

Nel primo giorno di vigenza, la Cartabia ha annullato l’arresto del trapper Simba La Rue e il processo a lui e a tre complici per aver sequestrato e pestato il giovane Baby Touché: il sequestro di persona e le lesioni gravi e gravissime non sono più punibili senza la querela della vittima. E Baby Touché non ha denunciato i suoi aguzzini, che l’han fatta franca a norma di legge Cartabia.

I pm di tutt’Italia stanno vagliando migliaia di casi analoghi (anche per furti, molestie, truffe non aggravate): o convincono le vittime a querelare, o devono scarcerare e lasciare impuniti sequestratori, picchiatori, ladri, truffatori e molestatori.

Com’è avvenuto il 31 dicembre per tre spacciatori albanesi che nel 2017, a Loano (Savona), picchiarono e rapirono un giovane connazionale loro cliente: per “costringerlo a corrispondere continue somme di denaro – scrive il pm – lo colpivano con schiaffi e pugni, lo caricavano su un’Audi scura, lo legavano e trasportavano a casa” di un complice a Genova, dove lo “picchiavano nuovamente, tenendolo chiuso in casa per alcune ore” e “lo liberavano dopo avergli fatto promettere il pagamento di migliaia di euro” e averlo ridotto in “stato di soggiogazione”. Perciò la Procura aveva ottenuto dal gip l’arresto di due indagati per “il concreto e attuale pericolo che commettano delitti della stessa specie” e la “totale indifferenza per le norme della civile convivenza” e il giudizio immediato perché la prova era “evidente”. Ma ora la vittima ha ritirato la querela (non avrà mica paura dei suoi aggressori?) giusto in tempo per l’entrata in vigore della Cartabia: addio reati di sequestro di persona e lesioni. Per i quali il pm dovrà chiedere la scarcerazione e il proscioglimento dei due galantuomini (con precedenti), sperando che reggano altre accuse ancora perseguibili d’ufficio.

Domanda ai nostri governanti: in attesa di decidere se la Cartabia è garantista o giustizialista e se picchiare, sequestrare e schiavizzare un ragazzo è più o meno grave che partecipare a un rave party, questa vergogna quando la cancellate?

Estratto dell’articolo di Giuliano Ferrara per il Foglio

La storia di Giuseppe Conte a Cortina, e il contorno di polemiche seguito, è un po’ ridicola. Conte non razzola particolarmente male. L’avvocato del popolo, permettendosi una settimana bianca alle Dolomiti, non fa niente di particolarmente scandaloso, è evidente. Razzola come può, e non è che razzoli male. La predica è il problema. E invece tutti lo accusano di razzolare male e di predicare bene. No.

Al capo dei Cinque stelle riconvertiti al mélenchonismo va semmai rimproverato il tono demagogico con il quale difende, legittimo, il Reddito di cittadinanza, compresa l’idea che sia in atto una crociata contro i poveri, i deboli, i socialmente vulnerabili. In tanti smontano quel tipo di predica con argomenti, giusti o sbagliati, ma argomenti di una certa tempra razionale.

E Conte predica invece male. Chi può lavorare e ha l’età giusta per farlo deve essere avviato al lavoro, con qualche serio investimento formativo dello stato e con qualche sacrificio da parte sua, nella ricerca del massimo livello di qualificazione e di condizione ambientale possibile, ma senza inseguire l’impossibile.

(…)

Comportatevi come vi pare, ma predicate bene, in modo non demagogico. Sarebbe un progresso.

 

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