Gianni Cuperlo tra le scatole Atlantia, Aspi, Cassa Depositi e Prestiti…

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Gianni Cuperlo

Confesso che la materia mi è ostica, intendo l’intreccio di scatole tra Atlantia, Aspi, Cassa depositi e prestiti…ma ho letto con qualche cura quanto è stato riportato in queste ore a commento della maratona notturna di Palazzo Chigi.

La sintesi è che a fronte di una minaccia concreta di revoca della concessione, nel corso della seduta fiume del consiglio dei Ministri si è giunti a una soluzione che in sintesi dovrebbe prevedere:

· la prossima uscita della famiglia Benetton da Aspi che sarebbe destinata a divenire una public company;

· un risarcimento danni per il crollo del ponte Morandi quantificato in circa 3 miliardi e 400 milioni di euro;

· la rinuncia della concessionaria a rivendicare in caso di scioglimento del contratto per grave inadempimento i mancati guadagni per l’intera durata della concessione (circa 23 miliardi);

· un incremento futuro degli investimenti in manutenzione, ammodernamento e sicurezza delle infrastrutture;

· la tutela dei posti di lavoro attualmente impiegati in Aspi;

· una riduzione delle tariffe dei pedaggi a vantaggio dei cittadini.

Questi, più o meno, i fatti per come i siti principali ne danno conto. Nel complesso un risultato che difficilmente si può valutare negativamente, anzi, direi che è vero il giudizio opposto.

Eppure a scorrere le dichiarazioni delle opposizioni (e purtroppo non solo) c’è chi dice che sarebbe una debacle e chi sostiene che “sì, vabbè, meglio di un pugno in testa ma si poteva fare meglio e prima”.

Allora, ti torna in mente che siamo comunque il paese del signor Ponza e della signora Frola. Che poi era una novella di Pirandello trasferita sulla scena (su Youtube ne trovate una versione con Paolo Stoppa e Rina Morelli).

I coniugi Ponza e la di lui suocera (la signora Frola) arrivano in una nuova cittadina e da subito si rinfacciano l’un l’altra una condizione di follia, il che turba non poco i residenti del posto che faticano a capire quale sia la verità (se poi quella esiste, ma a scrivere è Pirandello e tanto basta a lasciare la domanda irrisolta).

Nella versione teatrale, dal titolo Così è (se vi pare), a differenza della novella, la signora Frola fa infine il suo ingresso in scena, dovrebbe dirimere il mistero, invece lo alimenta spiegando di essere semplicemente “colei che la si crede”.

Siamo uno strano paese dove anche di fronte ai fatti (talvolta ci sono) l’armeggiare della politica tende a negare il vero sino a convincere (o sperare di riuscirci) chi ascolta che la verità non esiste.

La differenza? Beh, almeno Stoppa e la Morelli sapevano recitare.

Questa destra al massimo strilla e picchia i piedi per terra.

Peccato per noi. Ma soprattutto per loro.

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